Il governo gialloverde si appresta a portare avanti i lavori anche sul tema frequenze tv, entro il 2020 molti italiani dovranno tornare a cambiare il televisore per ottenerne uno nuovo con il decoder Dvb T2. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha alzato i fondi destinati a coloro che dovranno sostituire il proprio apparecchio, passando da i 100 milioni previsti a 150.

Televisori, DVB-T2 unica via per la ricezione

L'esigenza di cambiare il televisore nasce dal passaggio delle frequenze di trasmissione televisiva digitale al sistema DVB-T2 dal 1 luglio 2022.

Entro questa data, infatti, chi non ha una smart tv dovrà per forza di cose o comprare un nuovo televisore o affiancare a quello attuale un decoder speciale. I dispositivi installati nelle case degli italiani, infatti, dovranno contenere un codec di compressione delle immagini del modello HEVC. La proposta del ministero che andrà ad ampliare i fondi a disposizione per il "trasloco" dei televisori è piuttosto chiara e definisce la "rimodulazione degli importi all'acquisto di smart Tv e decoder nel rispetto del principio della neutralità tecnologica". Saranno dunque stanziati 50 milioni di euro in più rispetto a quanto programmato sulla legge di bilancio dell'anno scorso (arrivando così a un totale di 150 milioni) e le risorse saranno distribuite a partire dal 2020, anno nel quale si prevede che ci sarà il picco della domanda d'acquisto.

Questo significa che, entro appena due anni, nelle nostre case entrerà grazie ai televisori una novità così come è stato con il primo DVB-T. Secondo una stima sugli apparati TV presenti nelle case degli italiani il 90% dei televisori, ad oggi, è da rottamare o da affiancare al nuovo decoder.

L'importante novità è stata resa nota dal Mise al termine di una riunione del tavolo TV 4.0 proprio dedicato alla transizione digitale del ramo televisivo.

Durante questo incontro sono state illustrate le linee generali delle modifiche alla norma competente che presto sarà presentata in Parlamento con la Legge di Bilancio 2019.

Le aziende già producono TV solo in DVB-T2

Dal primo gennaio di quest'anno le case produttrici di televisori hanno cominciato a produrre solo apparecchi con sintonizzatori digitali in grado di ricevere in DVB-T2 e anche trasmettere in Mpeg4 fino al 2022 e poi solo in HEVC o H.264. Ciò è stato possibile grazie a un obbligo di legge che di fatto ha forzato i produttori ad adeguarsi alla nuova normativa al fine di vedere commercializzati i loro prodotti.