Non è un mistero che il governo Lega-Movimento Cinque Stelle con la propria politica economica si sia preso dei rischi. La scelta di innalzare il debito per finanziare Quota 100 e reddito di cittadinanza non è stata vista di buon occhio dalle opposizioni e da alcune categorie di cittadini e i primi dati provenienti dal mondo degli analisti dell'economia non sembravano regalare particolari risvolti positivi rispetto alla direzione intrapresa.

Nel gioco politico c'era chi sosteneva che si trattasse di retaggi provenienti da chi ha governato in passato e che per vedere gli effetti dell'attuale nuovo corso sarebbe stato necessario aspettare diverso tempo. Adesso, però, i dati sembrano conoscere nuovi risvolti ed è proprio su quelli riguardanti Pil ed occupazione che si è espresso il direttore de Ilfattoquotidiano.it Peter Gomez, ospite della trasmissione Tagadà di La 7, in cui non ha mancato di riservare anche qualche frecciata alla classe giornalistica rea di avere poca prudenza e, a volte, di fidarsi troppo di certi esperti, prima di raccontare il proprio punto di vista.

Per Peter Gomez il governo va avanti

In molti vedono nell'immediato seguito delle elezioni europee l'inizio del tramonto di un governo che continua ad essere formato da forze particolarmente eterogenee e che, negli ultimi tempi, non perdono occasione per beccarsi. Per Peter Gomez, però, anche dopo il 27 maggio si andrà avanti, quantomeno fino alla prossima finanziaria. Gomez, però, ci tiene a sottolineare come si stia parlando meno di quanto meriterebbe di un dato che sarebbe significativo per diversi aspetti: "Oggi abbiamo parlato poco dello 0,2% del Pil. Tutti gli economisti che prevedevano altri dati si sono sbagliati, noi giornalisti fidandoci (io un po' meno per la mia esperienza) di loro abbiamo fatto una figura di barba".

Gomez lancia una stoccata ai giornalisti

Spesso il governo è finito sotto la mannaia della critica ed in particolare la classe giornalistica non manca di attaccarlo in maniera dura quando ci sono i margini per farlo. In particolare non era vista di buon occhio la riforma di Di Maio sul lavoro introdotta attraverso il così detto "Decreto Dignità". Gomez evidenzia come, nonostante le critiche, oggi si conteggino ben quarantaquattromila contratti a tempo indeterminato in più. Gomez ci tiene a sottolineare che questa è semplicemente la dimostrazione di come la classe giornalistica dovrebbe essere più prudente quando si trova nella condizione di "mediare la realtà".

"Prudenza" chiede Peter Gomez, evidenziando come ci sia il rischio che la credibilità potrebbe non perderla anche la politica, ma anche i giornali. Allo stesso modo il giornalista sottolinea come questo suo pensiero non sia fatto per "elogiare loro" con riferimento ai governanti "che fanno delle robe disastrose".