"Non sarà una manovra restrittiva", lo ha detto nei giorni scorsi il neo Ministro dell'Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri in fase di apertura del cantiere per la Legge di Stabilità 2020. Con l'incontro fra l'esecutivo e le tre sigle confederali infatti entrano nel vivo i lavori per la nuova Finanziaria che, stando a quanto affermato dal Messaggero, necessita di un maggior deficit visto che la crescita economica appare dimezzata.

Crescita economia dimezzata

A sostenerlo sono i tecnici del Ministero del Tesoro in attesa dell'uscita del Documento di economia e finanza (Def).

A loro giudizio la crescita italiana sarà solo dello 0,1% durante il 2019 mentre per il 2020 raggiungerà circa lo 0,4%. Nel Documento di Economia e Finanza di aprile invece si parlava di una crescita pari allo 0,2% per quest'anno e lo 0,8% per l'anno prossimo. Staremmo quindi parlando di un sostanziale dimezzamento. Tuttavia il Ministro Gualtieri continua a sostenere l'ipotesi di una manovra non restrittiva, visto che appare sua intenzione mantenere l'asticella del deficit del 2020 attorno al 2% anche se lo stop dell'aumento dell'Iva previsto per il 2020 avrebbe un impatto sulla crescita fino allo 0,4%.

Circa 10 miliardi di flessibilità dall'Unione europea

Intanto l'esecutivo giallo-rosso sta preparando gli interventi da inserire nella nuova Legge di Stabilità.

L'Unione europea sarebbe disposta a concedere all'Italia una flessibilità di circa 10 miliardi di euro, che andrebbero ad aggiungersi a circa due miliardi di euro derivanti dal calo della spesa per gli interessi nel caso in cui lo spread rimanesse ai livelli attuali. Inoltre circa cinque miliardi potrebbero essere recuperati dalle minori adesioni al meccanismo della Quota 100 e al reddito di cittadinanza, visto che le due misure bandiera del Governo giallo-verde hanno registrato un numero di domande inferiore alle attese.

Possibile l'unificazione dell'Imu e della Tasi

Stando a quanto afferma Il Messaggero, l'esecutivo dovrà reperire ancora altri 15 miliardi di euro dalla lotta all'evasione fiscale e da altri tagli alla spesa pubblica. A sottolinearlo è anche il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte a margine dell'incontro con le sigle confederali Cgil, Cisl e Uil.

Intanto è ancora allo studio del Governo, la possibilità di un accorpamento delle due imposte sugli immobili Imu e Tasi. A proporlo è il Viceministro dell'Economia Antonio Misiani, secondo cui si potrebbe partire dal disegno di legge firmato dal deputato della Lega Alberto Gusmeroli, che mirava appunto all'unificazione dell'Imu e della Tasi oltre a ridurre il carico fiscale ai contribuenti. "Il passaggio di testimone non affossa il progetto che dunque resta in piedi perché è di assoluto buonsenso", ha spiegato Misiani.