Ieri una delegazione della Corte dei Conti ha partecipato ad una audizione in Parlamento davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato. Argomento dell'audizione, la manovra di Bilancio che entro fine anno deve essere approvata. I giudici contabili hanno presentato tutta una serie di appunti sulla manovra economica del governo Conte bis. Hanno partecipato i massimi esponenti della suprema corte, dal Presidente Angelo Buscema al Primo Referendario, Angelo Maria Quaglini. Da quello che hanno esposto in Parlamento, potrebbe uscire fuori una novità importante che riguarda il lavoro domestico, quello di colf e badanti.

Infatti, stando a quanto detto dai giudici contabili dello Stato, si chiede al governo di allargare anche al settore domestico il blocco dell'uso del contante per pagare i lavoratori dipendenti.

Le richieste dei giudici contabili

Il pagamento degli stipendi di colf, baby sitter, badanti e altri collaboratori domestici, potrebbe avvenire con strumenti tracciabili obbligatori. Un drastico e radicale cambiamento rispetto alla normativa attuale, che verrebbe imposto se il governo recepirà positivamente quando richiesto dalla Corte dei Conti ieri, in audizione parlamentare. In pratica, si propone lo stipendio badante con bonifico, assegno o tramite qualsiasi strumento che lasci una traccia. Tra le critiche ed i suggerimenti che sono stati esposti dalla delegazione, c'è anche questo importante passaggio per il settore del lavoro domestico.

Un settore in espansione che riguarda una moltitudine di famiglie italiane. Un settore coinvolto ancora pesantemente dal lavoro nero e dal sommerso, oltre che da una spiccata evasione fiscale. Proprio in contrasto all'evasione fiscale, i giudici chiedono di estendere l'obbligo del pagamento elettronico e tracciabile, anche a settori oggi esclusi, come il lavoro di colf e badanti o come i canoni di locazione immobiliare.

Stipendi mai più in contanti

Tra i rilievi mossi dalla Corte dei Conti è emerso il fatto che la manovra sia piena di interventi atti a favorire l'uso di strumenti di pagamento elettronici, ma senza essere estesi a settori dove tale bisogno potrebbe essere maggiore. Uno dei punti chiave dell'intera legge di Bilancio è la lotta all'evasione fiscale, con provvedimenti che impongono nuovi limiti alle detrazioni sull'Irpef e obbligatorietà dei pagamenti tracciabili per poter continuare a fruire delle agevolazioni fiscali.

Secondo i giudici, inserire norme che consentiranno l'accesso alle detrazioni solo a chi abbandona l'uso del contante, senza prevedere interventi normativi sul modo di corrispondere stipendi a badanti e collaboratori domestici, potrebbe essere un errore.Tra l'altro, l'intervento non sarebbe nulla di complicato da mettere appunto. Da mesi ormai, l’obbligo dei pagamenti tracciabili è già previsto per poter ottenere le detrazioni fiscali sulle ristrutturazioni o sulle spese sanitarie private, così come è previsto l'obbligo di pagare con strumenti elettronici, gli stipendi dei lavoratori dipendenti in tutti gli altri settori. Nella norma entrata in vigore nel 2018, con la legge 205 del 2017 (la legge di Bilancio 2018), il settore lavoro domestico era rimasto escluso.

Anche dal nuovo limite del contante, che scenderà da 3.000 a 2.000 in manovra di Bilancio, le badanti resterebbero escluse, essendo i loro stipendi inferiori a tale limite. Adesso però, tutto potrebbe cambiare perché la Corte dei Conti ha scoperchiato questa mancanza. Le possibilità che questa proposta ottenga parere positivo anche dal Parlamento non è del tutto campata in aria. In primo luogo, per la semplicità dell'operazione, che sarebbe solo una estensione del blocco al pagamento in contanti dello stipendio, valevole in una miriade di altri settori. Inoltre, nella nota che il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha allegato al Nadef (la nota di aggiornamento del documento di economia e finanze), l'evasione fiscale collegata al lavoro domestico venne quantificata in circa un miliardo di euro. Una cifra enorme che potrebbe spingere l'esecutivo a valutare positivamente il suggerimento proveniente dai giudici contabili.