È stato pubblicato dal MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze) il modulo da presentare in banca per sospendere il pagamento delle rate del mutuo. Come anticipato in precedenza il governo, nell’emanazione del decreto Cura Italia, ha previsto la sospensione del mutuo stipulato per acquisto prima casa.
L’esecutivo nazionale, per far fronte all'emergenza economica dovuta alla diffusione del Coronavirus ha predisposto un fondo di solidarietà, il cosiddetto fondo Gasparrini.
Come presentare la domanda
Ogni istituto bancario ha previsto, in ottemperanza delle linee guide emanate dal governo, le modalità per sospendere le rate del mutuo.
La modulistica può essere scaricata su tre diversi portali: quello del Consap, sul sito dell’Abi e su quello del Dipartimento del tesoro e del Ministero dell’Economia e delle Finanze, con la società Consap che gestirà le richieste per la sospensione dei mutui. La domanda andrà presentata all’istituto bancario con cui è stata stipulata la pratica, sarà la banca che successivamente dovrà inoltrate la documentazione in via telematica al fondo di garanzia.
La procedura, prevede un totale di circa 25 giorni, prima che si possa avere la risposta.
I requisiti per richiedere l’accesso al fondo di solidarietà
Posso presentare la domanda di sospensione tutti coloro che hanno stipulato un mutuo per acquisto prima casa o abbiano effettuato una surroga per un importo non superiore ai 250 mila euro. Inoltre, deve essere trascorso almeno un anno dal piano di ammortamento iniziale.
Per i lavoratori dipendenti, è necessario dimostrare che ci sia stata la perdita oppure la sospensione dell’attività lavorativa per un periodo maggiore a 30 giorni (ad esempio la cassa integrazione). I lavoratori autonomi e liberi professionisti devono dimostrare di avere subito nel primo trimestre del 2020 un calo del proprio fatturato del 33% rispetto al fatturato dell’ultimo trimestre del 2019.
La sospensione potrà durare per un massimo di 18 mesi, il periodo di sospensione verrà stabilito dal singolo istituto bancario, e potrà essere prorogato qualora le condizioni economiche lo richiedano.
Per i lavoratori in cassa integrazione in deroga la durata della sospensione può variare a secondo dei casi: 6 mesi per chi ha avuto una riduzione o sospensione dell'attività lavorativa per una durata compresa da 30 a 150 giorni lavorativi consecutivi, 12 mesi qualora la sospensione del lavoro abbia avuto una durata compresa tra 151 a 302 giorni consecutivi e infine 18 mesi nel caso in cui il lavoro sia stato sospeso consecutivamente per un periodo superiore ai 303 giorni.
Non è più necessaria la presentazione dell’ISEE (indicatore della situazione economica equivalente), ed è possibile accedere al fondo anche per chi ha usufruito in passato della sospensione del mutuo, purchè siano state pagate tre rate del piano di ammortamento.
Con l’entrata in vigore del fondo di solidarietà si prevede la sospensione delle rate, ma solo per la quota di capitale.
Le soluzioni alternative per chi non può sospendere le rate
Qualora si decidesse di non sospendere il pagamento delle rate, si può valutare la surroga del mutuo. Questa soluzione permetterà, allungando la durata in anni, di avere una rata più bassa e poter meglio gestire la crisi economica di questo periodo.
In alternativa, per chi non rientra nella casistica prevista, è quella di consolidare gli impegni in un’unica rata (qualora oltre alla rata di mutuo si sia aggiunta anche quella di un prestito personale) in modo tale da poter abbassare l’impegno mensile e avere sollievo in questo momento economico.
Nessuna sospensione univoca per i prestiti personali
Il governo, pur essendo intervenuto per quanto riguarda il blocco delle rate di mutuo, non ha varata alcuna misura per il credito al consumo. Nel decreto Cura Italia dello scorso 11 marzo non si fa riferimento ad una misura univoca per chi ha in corso un prestito personale.
Stando a quanto riporta ILFattoQuotidiano.it in assenza di una regia nazionale ogni società di credito al consumo si sta organizzando in maniera autonoma, cercando comunque di andare in contro alle esigenze del cliente e alla situazione economica attuale. E' importante, quindi, qualora si voglia sospendere il pagamento di un prestito personale ci si rivolga direttamente all'istituto bancario con cui questo è stato fatto.
Per quanto riguarda la cessione del quinto dello stipendio e la delega di pagamento, queste vengono trattenute direttamente dalla finanziaria in busta paga, quindi l'importo della rata potrà variare nel caso in cui la retribuzione base diventasse più bassa.