Per la serie BlastingTalks, intervistiamo Tommaso Baldissera, Ceo e fondatore di CrowdFundMe. CrowdFundMe è un portale di equity crowdfunding che sostiene la crescita e lo sviluppo delle società clienti, supportando sia l’investitore sia l’imprenditore con tutti gli strumenti e le garanzie necessarie per favorire il buon esito dei progetti proposti.

Blasting Talks è una serie di interviste esclusive con business e opinion leader nazionali e internazionali per capire come la pandemia di coronavirus abbia accelerato il processo di digitalizzazione e come le aziende stiano rispondendo a questi cambiamenti epocali.

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Partiamo da CrowFundMe e dal settore nel quale opera, ovvero l’attività di crowdfunding. Può spiegarci come funziona il vostro modello di business?

Siamo specializzati nel Crowdinvesting, che comprende Equity Crowdfunding, Real Estate Crowdfunding e Corporate Debt. Al momento la maggior parte delle campagne del nostro portale sono di tipo Equity. In pratica, tramite una semplice procedura totalmente online, le imprese possono raccogliere fondi per la crescita, mentre gli investitori possono diventare soci delle aziende all’interno di operazioni di aumento di capitale.

Tuttavia, puntiamo a differenziare sempre più le opportunità d’investimento e, a breve, lanceremo nuove operazioni in ambito Real Estate e minibond.

A livello operativo, quali sono i vantaggi del ricorso al crowdfunding per le aziende e per gli investitori?

Come anticipato, il procedimento è totalmente online ed è molto più snello e rapido rispetto alle tradizionali modalità di finanziamento bancario. Inoltre, vi sono periodi in cui gli istituti di credito chiudono i rubinetti o elargiscono fondi a condizioni molto onerose e le aziende possono trovare nel Crowdinvesting un’ottima alternativa per trovare risorse fresche, al fine di accelerare il proprio percorso di crescita. Dal lato degli investitori, uno dei vantaggi principali consiste nel poter diversificare il portafoglio con asset non quotati, mitigando così il rischio complessivo.

Inoltre, è una soluzione aperta non solo a grandi investitori e soggetti istituzionali, ma anche a piccoli investitori. Basti pensare che vi sono campagne in cui il chip minimo parte da 250 euro. Infine, non dimentichiamo i vantaggi derivanti dalle detrazioni fiscali al 50% per chi investe in startup e PMI innovative tramite Equity Crowdfunding. In pratica, se investo 1.000 euro, 500 euro mi tornano già indietro al momento di pagare delle tasse.

Come funziona il processo di selezione delle aziende che proponete?

Nel corso di questi anni di attività abbiamo affinato un’accurata modalità di selezione delle startup e delle PMI più promettenti. Facciamo delle analisi ad hoc e diamo molta importanza alle competenze dei fondatori e del team.

Poi guardiamo al prodotto/servizio e all’eventuale validazione da parte del mercato. Importanti sono i KPI di ciascuna impresa e le prospettive di crescita in termini di fatturato o Ebitda. Tuttavia, vi sono realtà, non ancora o da poco sul mercato, in cui il vero valore risiede nell’attività di ricerca e sviluppo e nel know-how: in tal caso valutiamo i brevetti, le proprietà intellettuali e le loro potenzialità.

Recentemente vi siete aperti anche a nuove tipologie d'investimento, come per esempio il real estate e i minibond: con quali obiettivi?

Real Estate e minibond rappresentano nuove opportunità per consolidare la diversificazione del portafoglio di cui ho parlato in precedenza. Il settore immobiliare presenta elevate potenzialità, e CrowdFundMe permette a tutti di potervi investire.

Altrimenti, per accedere a questo mercato senza passare dal Crowdinvesting, solitamente, serve un’elevata quantità di capitale che non tutti hanno a disposizione. Relativamente ai minibond, bisogna sottolineare che permettono agli investitori, anche retail (purché rispettino determinati requisiti), di sottoscrivere strumenti finanziari a rendita cedolare. Ad oggi abbiamo già chiuso con successo due operazioni: i-RFK, holding industriale che investe principalmente in startup e PMI innovative, ha raccolto 1.290.000 euro, grazie a 35 sottoscrittori, tra cui molti classificati come retail e una banca. Hal Service, una società informatica e di telecomunicazioni, ha invece ricevuto sottoscrizioni per 1 milione di euro.

CrowdFundMe è così entrata in un nuovo mercato che, secondo il 6° Report italiano sui minibond del Politecnico di Milano, è arrivato a 5,5 miliardi di euro nel 2019, di cui quasi 2 miliardi raccolti da PMI.

Il vostro ruolo d'innovatori vi ha permesso di arrivare in breve tempo alla quotazione in borsa: può raccontarci come ha vissuto questa esperienza in qualità di fondatore?

La quotazione è stato un passo fondamentale nel percorso di crescita di CrowdFundMe. Oltre a permetterci di ottenere capitali da investire per accelerare lo sviluppo della società, ci ha resi la prima realtà fintech di Borsa Italiana. Il portale, in particolare, punta ad affermarsi sempre più come anello di congiunzione tra la finanza alternativa e i mercati tradizionali, al fine di generare una sinergia che possa essere sfruttata al meglio sia dalle imprese che dagli investitori.

In che modo avete affrontato la recente crisi dovuta alla diffusione del Coronavirus e quale impatto ha avuto nel vostro modo di lavorare?

La pandemia ha avuto pesanti effetti sull’economia e sulla finanza, tuttavia vi sono realtà che hanno visto un’accelerazione del business, come le società attive nell’e-commerce. Relativamente a CrowdFundMe possiamo dirci soddisfatti, perché il nostro business è improntato all’online e siamo rimasti sempre operativi grazie allo Smart Working. Certo, alcune società emittenti hanno preferito posticipare le proprie campagne, ma altre hanno sfruttato il Crowdinvesting proprio come “rimedio” all’impatto economico del Coronavirus. I risultati di CrowdFundMe del primo semestre 2020 parlano chiaro: nonostante la pandemia, abbiamo registrato un aumento del fatturato a oltre 440.000 euro, che rappresenta una crescita del 144% rispetto allo stesso periodo del 2019.

Infine, quale lezione imprenditoriale possiamo apprendere a suo parere dalla recente crisi sanitaria ed economica in termini di sfide da affrontare e opportunità da cogliere?

In tanti hanno capito che è fondamentale puntare sull’innovazione e sulla ricerca scientifica, perché la salute pubblica è un bene primario senza la quale non vi sarebbe benessere economico. CrowdFundMe da sempre è pronta a sostenere imprese pioniere in questo ambito, come Biovalley, holding Industriale focalizzata negli investimenti in società attive nel settore BioHighTech, o AiCube, startup innovativa che sviluppa sistemi basati sull’intelligenza artificiale per la prevenzione delle malattie e il monitoraggio della salute.

Un’altra lezione da tenere a mente riguarda i finanziamenti in periodo di crisi: se le imprese non trovano le risorse necessarie, la situazione non può che peggiorare. In tale contesto, emerge l’importanza del Crowdinvesting come strumento per reperire capitali in tempi rapidi anche nei momenti più delicati.