Tra gli strumenti disponibili per la gestione del denaro per spese correnti c'è il conto corrente cointestato, cioè intestato a due o più persone. Di questo sono disponibili due tipologie: a firma disgiunta (implica che sul conto stesso possano operare tutti i soggetti con pari diritti) e a firma congiunta (per compiere tutte le operazioni è necessaria la presenza di tutti i cointestatari).

Sul punto la Corte di Cassazione con la sentenza n. 7862 del 19.03.2021 ha statuito un importante principio ovvero che il cointestatario di un conto corrente a firma disgiunta, nel momento in cui l'altro muore, può prelevare l'intera giacenza di soldi presenti sul conto o nel libretto.

Nello specifico i giudici della Corte di Cassazione hanno ribadito per la prima volta che la banca non può opporsi. Altresì si ritiene addirittura illegittima ogni sua decisione di impedire al cointestatario del conto corrente ( sempre a firma disgiunta) di prelevare il denaro depositato, nel caso in cui intervenga la morte di uno dei due cointestatari.

Conto corrente: innovativa la sentenza n. 7862 del 19.03.2021

Le motivazione su cui poggiano la decisione sono da ricondurre al fatto che si viene a realizzare la cosiddetta 'solidarietà attiva': in altri termini il cointestatario non deceduto può esigere dal debitore (la banca) l’intera prestazione, senza dover produrre nulla. Questo ha il diritto di chiedere l'adempimento delle obbligazioni generate dall'intero saldo e di disporre pienamente delle somme, che sono depositate.

Gli Ermellini hanno richiamato quindi la disciplina del Testo Unico delle Imposte di Successione, che prevede come la banca, possa esigere che sia consegnata una copia della dichiarazione di successione, prima di consentire il prelevamento dei soldi dal conto corrente del defunto, soprattutto nel caso di conto cointestato. Tale obbligo della banca potrebbe creare un forte pregiudizio al cointestatario, che magari ha bisogno subito di liquidità.

Non leggittimo il blocco del conto corrente che impedisce al cointestatario il prelievo

I giudici della Cassazione hanno quindi bacchettato tale richiesta della banca, richiamando anche una precedente sentenza n. 15231/2002 che sottolinea come la banca non può limitare l'accesso al conto nell'attesa che gli sia fatta vedere una dichiarazione di successione.Si precisa però che in caso di due contitolari ad entrare nella successione è solo il 50% della giacenza sul conto corrente.

Ne consegue che se il cointestatario preleva tutti i soldi dovrà restituite agli eredi quel 50% che cade in successione. Gli eredi allo stesso modo potranno agire solo contro il cointestatario e non contro la banca.