In occasione dell'assemblea di Confesercenti tenutasi oggi, 16 novembre, a Roma, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato un messaggio su ripresa economica e lavoro "La nostra economia appare in forte recupero dopo la crisi, anche grazie all'espansione dei consumi delle famiglie - scrive - L'occupazione tuttavia presenta ancora criticità, incluso l'ambito del lavoro autonomo, particolarmente colpito".

Mattarella: 'Economia in crescita ma lavoro è ancora un problema'

Avverte però la presidente di Confesercenti, Patrizia De Luise: "La ripresa dei consumi sarà più lenta di quella del Pil" infatti secondo l'ISTAT ottobre è stato il quarto mese consecutivo del rincaro prezzi, un aumento del 3% circa che rischia di lasciare gli Italiani più poveri e di conseguenza rallentare la ripresa dei consumi delle famiglie.

È evidente che sul calo dei consumi incide la crisi legata al mondo del lavoro, come sottolinea Patrizia De Luise "Dall'inizio dell'anno sono stati recuperati solo 340.000 posti di lavoro dei 720.000 persi nel 2020: meno della metà. Per i lavoratori indipendenti, poi, è stata una vera e propria strage: sono 356.000 in meno rispetto al pre-covid".

Si fa sempre più impellente la necessità di avviare la riforma economica che come ricorda De Luise "Si tratta di una questione fondamentale. La riforma fiscale è una delle riforme abilitanti per innescare la trasformazione e il rilancio del Paese", inoltre "Va alleggerito il peso del fisco su famiglie ed imprese. Ma dobbiamo correggere anche un federalismo fiscale che è stato attuato in modo distorto.

La gestione dei tributi locali, ad esempio, deve essere completamente rivista".

L'Italia sta reagendo, gli italiani si sono reinventati e hanno saputo contrastare gli enormi danni della pandemia, ma è utopico parlare ora di ripresa e normalità. Il nostro è un popolo di risparmiatori e se le famiglie e le aziende hanno resistito per circa due anni senza grandi introiti è proprio grazie a quelle piccole fortune accumulate negli anni.

Non si possono però dimenticare le ingenti perdite che tutti sono stati chiamati a fronteggiare, perdite che non potranno essere risanate nel breve periodo, almeno finché la ripresa sarà così mite e continuamente minacciata dall'aumento dei casi COVID e quindi da nuove chiusure.

Nuove chiusure all'orizzonte?

Sono molte le questioni che rimangono aperte e irrisolte, la paura di nuove chiusure in vista del Natale, l'estensione e l'inasprimento delle regole atte a contrastare il covid gettano tante ombre sul futuro della nostra nazione che negli ultimi mesi aveva mostrato un timido accenno di ripresa, di movimento.

Brusaferro, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, rassicura che la curva dei contagi si può bloccare, invita tutti a vaccinarsi e a non dimenticare le buone abitudini del distanziamento e dell'utilizzo dei dispositivi di protezione. Nessuno vuol sentire partire di nuovi lockdown, zone rosse e soffocanti limitazioni. Sembra proprio che non ce lo possiamo permettere né a livello morale né tantomeno a livello economico.