In Fuga dal 1981 per la condanna di quattro omicidi e altri reati, il terrorista Cesare Battisti è stato arrestato in Bolivia ed estradato in Italia, nel carcere di Massama, dove sconterà la sua pena. Dopo 38 anni di latitanza che hanno visto Battisti rifugiarsi in Francia, Messico e Brasile, dopo anni di silenzi e beffe che lo stato Italiano ha dovuto subire a causa delle differenze che intercorrono nel sistema giudico con gli altri stati, finalmente Battisti torna a casa. E non saranno di certo risolti tutti problemi che affliggono la nostra penisola, come sarcasticamente allude il fratello, ma sicuramente il lavoro di centinaia di uomini è stato ripagato.

Rimangono da chiarire molti punti di questa vicenda, questioni che fanno discutere l’opinione pubblica che oggi, dopo l’entusiasmo iniziale, si domanda su come sia possibile che un delinquente degli anni di piombo sia riuscito a farla franca per tutto questo tempo senza l’appoggio di qualcuno, si cerca un perché alla tanta clemenza mostrata dagli Stati che in questi anni lo hanno coperto ed aiutato. Cadono i dubbi e si rinforzano le certezze che trovano fondamenta stabili nelle ipotesi di corruzione Politica, di accordi segreti tra stati interessati più al denaro che alla giustizia.

Cesare Battisti, una figura che ha fatto discutere molto

Tra i più malinconici la figura di Battisti viene esaltata e difesa perché ci sono dubbi su come si siano svolti i processi a suo carico, c'è chi, come il portavoce del PCL, Ferrando, grida all'amnistia trattandosi di fatti di trent'anni fa.

C'è chi, invece, come Vauro, ha avuto l'umiltà di chiedere scusa per aver firmato l'appello di libertà a favore di Battisti.

Ci troviamo davanti ad una sinistra che non ha il coraggio di prendere totalmente le distanze dai crimini commessi da un terrorista, una sinistra che perde la sua moralità e accetta crimini di sangue perché commessi da un loro uomo.

Non è questa la politica di cui hanno sempre parlato, anzi, questa si avvicina al comunismo dei Gulag una dura realtà troppe volte omessa per lasciare spazio agli orrori dei crimini nazisti. Non esistono morti le cui anime valgono di più di altre. La morte non ha partito politico, non ha colore e per una volta sarebbe stato più dignitoso un elegante silenzio che tutto questo sciacallaggio politico.

Mentre il vicepremier Salvini promette di rintracciare e riportare in Italia tutti gli altri terroristi, rossi e neri, il Bel Paese festeggia questa grande vittoria che, destino vuole, arriva con un giorno di anticipo rispetto a quella che ventisei anni fa vedeva l'arresto di Riina.