La città di Valencia in questo mese di aprile 2023 sta sperimentando la settimana lavorativa di quattro giorni.

Questo progetto pilota consiste nel far lavorare i dipendenti appunto per solo quattro giorni a settimana (in particolare con il lunedì festivo), per un totale di 32 ore lavorative, spalmate quindi dal martedì fino al venerdì. L'iniziativa è stata lanciata dal Comune della città iberica e ha come obiettivo valutare gli impatti di un orario ridotto sulla produttività, il benessere, la mobilità sostenibile ed economia locale.

Il sindaco Joan Ribó ha spiegato che l'obiettivo di fondo è quello di far vivere le persone per lavorare, non di farle lavorare per vivere.

La sperimentazione valenciana

La proposta è stata il risultato di un dialogo tra sindacati, associazioni di categoria, organizzazioni della società civile e altri attori sociali. Questa sperimentazione si aggiunge ad analoghe iniziative in Lituania, Regno Unito, Nuova Zelanda, Germania, Svezia, Islanda, Portogallo e Giappone.

I risultati della sperimentazione valenciana saranno analizzati dal centro di innovazione comunale Las Naves e poi presentati nel corso di una sessione pubblica a luglio. Nell'analisi dei risultati si valuteranno gli impatti sulla salute, ma anche sul benessere, sul cambiamento climatico e sull'economia in generale, considerando l’uso del tempo, l’equilibrio vita-lavoro e il recupero dei lavoratori, le emissioni di gas serra, la qualità dell’aria, i consumi energetici, il traffico, il turismo e il commercio locale.

La città di Valencia spera di capire l'influenza della settimana corta sulla produttività, l'attrattività e lo sviluppo sostenibile: secondo il sindaco Ribó, la pandemia ha evidenziato i benefici dello smart working; inoltre la lotta al cambiamento climatico richiede la riduzione degli spostamenti quotidiani e una revisione delle modalità lavorative.

Già nel 2022 la Regione Valenciana aveva promosso la settimana di 32 ore, garantendo sostegno alle imprese per attuarla senza tagliare gli stipendi. In particolare aveve offerto 9.000 euro per ogni azienda che avrebbe aderito alla settimana corta, previo accordo sindacale e un piano di aumento della produttività.

Un nuovo equilibrio tra lavoro e vita privata

La sperimentazione valenciana si inserisce nel dibattito sulla necessità di un nuovo equilibrio tra lavoro e vita privata, accelerato dalla pandemia. Una riduzione controllata dell'orario lavorativo, sostengono i promotori, potrebbe generare benefici sociali e ambientali senza compromettere la competitività economica né la capacità produttiva. Il test condotto a Valencia contribuirà a valutare la fondatezza di questa tesi, in attesa dei risultati e delle implicazioni a lungo termine.

Per quanto riguarda l'economia locale, la sperimentazione potrebbe avere un impatto positivo sulla vita dei lavoratori e sui loro redditi. Inoltre, una settimana di lavoro ridotta potrebbe aumentare la produttività, poiché i dipendenti avrebbero più tempo per riposarsi e recuperare.

Ciò potrebbe portare a un aumento della soddisfazione dei lavoratori, ridurre il numero di assenze e migliorare la qualità del lavoro.

L'iniziativa della settimana lavorativa corta non è nuova in Europa. In Svezia già da tempo diverse aziende hanno sperimentato la settimana di lavoro di 30 ore, notando un aumento della produttività e della soddisfazione dei lavoratori. In Islanda un esperimento simile ha dimostrato che una settimana di lavoro di 35-36 ore non ha avuto alcun impatto sulla produttività.

Tuttavia ci sono anche critiche alla settimana corta di lavoro. Alcuni sostengono che potrebbe essere non conveniente per le aziende, poiché i lavoratori riceverebbero lo stesso stipendio per meno ore di lavoro.

Inoltre, potrebbe essere difficile coordinare gli orari di lavoro, in particolare per le aziende che operano su più turni. Sarà comunque interessante capire quale sarà l'esito concreto di questa sperimentazione valenciana e di valutare se prevarranno gli elementi pro o quelli contro.