Non c'è Brexit che tenga di fronte all'intolleranza e alla violenza xenofoba che sfocia nell'omicidio. Deve essere stato questo il pensiero comune di centinaia dei  londinesi che hanno preso parte ieri notte alla protesta Black Lives Matter il giorno dopo i fatti di Dallas, manifestando per le strade e le piazze della capitale inglese. Numerosi gruppi di persone di ogni genere, etnia e religione si sono incontrate ieri sera nel Southbank, il quartiere più dinamico e culturalmente più vivace della città sulle rive del Tamigi.

Muniti di striscioni e candele accese in ricordo delle vittime, i partecipanti hanno sfilato silenziosamente e pacificamente per le strade affollate nel centro di Londra nella prima di una serie di manifestazioni che si svolgeranno attraverso tutto il Regno Unito nei prossimi giorni.

Non hanno voluto attendere i cittadini - inglesi e non inglesi - a mostrare il loro dolore, solidarietà e sdegno all'indomani delle sanguinose dimostrazioni che hanno sconvolto la città texana passata alla storia per l'assassinio di John F. Kennedy nel 1963.

Questa volta è toccato a cinque agenti - uccisi nel corso di una dimostrazione contro l'ennesimo episodio di 'hate crime' nei confronti di afro-americani in quello che lo stesso presidente Barack Obama ha descritto come un "feroce" e "calcolato" attacco nei confronti delle minoranze.

La protesta di ieri sera a Londra non è che la prima delle tre previste nella capitale: la prima in programma per domani a Oxford Circus e un' ulteriore protesta a Southwark Park il mese prossimo.

Un grido d'aiuto

Un video postato sui social mostra i manifestanti che cantano "Black Lives Matter" e "Mani in alto, non sparate" (Hands up, don't shoot) lungo la Regent Street. Un secondo filmato ha ripreso la dimostrazione fuori dalla sede della BBC alla Broadcasting House.

Altre due dimostrazioni si terranno oggi a Birmingham e Manchester dove sono presenti nutrite comunità di immigrati. Uno degli organizzatori ha riferito al giornale The Voice: "Tutte queste persone qui convenute dimostrano quanto la solidarietà e l'unità siano importanti per contrastare gli atti di brutalità da qualunque parte essi provengano".

"Non dobbiamo dimenticare che il razzismo è un fenomeno purtroppo ancora molto diffuso in tutto il mondo" ha aggiunto la portavoce dell'iniziativa. Ma la reazione emotiva del momento non può essere sufficiente. "Perché le cose non finiscano nel dimenticatoio dobbiamo invece continuare a manifestare il nostro sostegno agli afro-americani colpiti e alle loro famiglie. Come pure a tutte le altre vittime dell'odio razziale. Il nostro non è - in definitiva - che un grido d'aiuto".