Non sono stati il terrorismo ambientale, le azioni mafiose o i piromani le cause degli incendi in Galizia. Circa 35mila ettari sono bruciati da metà di ottobre perché sono finite male alcune manovre agricole per rigenerare il terreno. Le condizioni climatiche hanno contribuito alla moltiplicazione di nuovi fuochi. La Procura spagnola indaga sulle cause di questi incendi devastanti, per capire chi e come sono stati provocati, ma secondo alcuni dati diffusi dalle ricerche scientifiche e forestali non ci sono complotti dietro all’accaduto.

Secondo il Ministero di Agricoltura, Pesca, Alimentazione e Ambiente, dal 2001 al 2014 più di 100mila ettari sono state bruciate da incendi forestali in Spagna originati da manovre agricole. Queste pratiche hanno provocato in quelli anni il 28 per cento degli incendi (574 su 2036 incendi). In questi dossier, diffusi dal Civio (organizzazione per la lotta a favore della trasparente e l’apertura dei dati), si legge che il 30 per cento di questi incendi ancora ha una causa sconosciuta. Mónica Parrilla, ingegnere di Greenpeace, sostiene che non si può credere che non ci sia un collegamento tra quasi 100 incendi avvenuto lo stesso giorno. Ma non si è potuto dimostrare, né prima né ora, che queste ondate incendiarie abbiano dietro una matrice di terrorismo ambientale.