Sette Paesi in prima linea, cinquantacinque indagini avviate sui traffici nell'area balcanica - dalla droga al terrorismo - e sequestri di beni e denaro illeciti per oltre 4 milioni di euro. Sono alcuni dei dati del Progetto Ipa Balcani 2013, presentati nei giorni scorsi a trieste da Annapaola Porzio, prefetto, project leader. A tali risultati vanno aggiunti anche i 100 milioni di dollari statunitensi in banconote false sotto sequestro. Stesso discorso per oltre tre tonnellate di stupefacenti, fra cocaina, eroina, hashish e altro genere di sostanze, 380 chilogrammi di materiale esplosivo e una cinquantina di armi, in prevalenza fucili e pistole.
Recuperati anche 3.561 reperti archeologici. Partito nel 2014, verso il rinnovo nella prossima programmazione europea, Ipa Balcani mira a contrastare la criminalità organizzata transfrontaliera.
Protocollo d'intesa con la Bosnia-Erzegovina
A Trieste erano presenti anche i ministri dell'Interno dei Paesi che prendono parte al progetto, dall'Italia all'Albania, dal Kosovo alla Serbia. Hanno partecipato anche Franco Gabrielli, capo della Polizia; Tullio Del Sette, comandante generale dei Carabinieri, e Giorgio Toschi, comandante generale della Guardia di finanza. Prima della sessione plenaria, il ministro Marco Minniti ha firmato un protocollo d'intesa con il collega della Bosnia-Erzegovina, Dragan Mektic, che punta a un sostanziale snellimento della procedura di rimpatrio degli immigrati irregolari provenienti dall'area balcanica.
Attenzioni concentrate, dunque, sulla rotta in questione. Da tale intesa si attendono risultati importanti, con ricadute di una certa entità principalmente in termini di sicurezza. Lo stesso progetto sostiene la creazione del Centro di cooperazione di polizia trilaterale tra Kosovo, Albania e Montenegro, ubicato a Plav, in territorio montenegrino.
Obiettivi del centro: efficace e tempestivo scambio d'informazioni; applicazione corretta dell'analisi dei rischi; potenziamento della cooperazione transfrontaliera congiunta. La Bosnia-Erzegovina fino all'aprile del 1992 era parte integrante della Jugoslavia. La capitale è Sarajevo, circa 900 mila abitanti. E' nota anche per aver ospitato, nel 1984, i XIV Giochi olimpici invernali.
Oggi è sede di università pubbliche e private, ospita diversi festival e musei rimasti chiusi durante l'ultima guerra, che da queste parti ha seminato morte e distruzione. La città è gemellata con un massiccio numero di centri italiani, Scandicci, Collegno, Ferrara, Napoli, Prato e Venezia. Calcio e pallacanestro le attività maggiormente praticate.
La realtà dell'area
Ipa Balcani è un piano finanziato dall'Ue. Affidato all'Italia, la cui grande esperienza è ampiamente riconosciuta, ha avuto una durata di tre anni, con la dotazione di un fondo di 5 milioni di euro. I Balcani rappresentano una zona di notevole interesse strategico per tutta l'Europa e, in particolare, per l'Italia. La Penisola Balcanica, bagnata a Ovest dal Mare Adriatico, a Ovest dallo Ionio, a Est dal Nero e Sud est dall'Egeo, è percorsa da diverse catene montuose, Alpi Dinariche, Monti del Pindo, Parnaso, Rodopi e Balcani.
La sua storia è burrascosa. Il Paese più esteso è la Serbia con 88 mila e 361 chilometri quadrati. A seguire la Bosnia Erzegovina, 51.209, poi Albania, 28.748, quindi Macedonia 25.713, Montenegro 13.812 e, infine, Kosovo 10.887. Il maggior numero di abitanti è in Serbia, 7 milioni e 186 mila, con una densità di 106 per chilometri quadrati. La Serbia è confinante con Ungheria, Romania, la Bulgaria, Macedonia e l'Albania. La capitale è Belgrado, che conta più di un milione abitanti. Complessivamente la popolazione dei Balcani occidentali non supera i 23 milioni di abitanti.