Un importante beneficio sarà appannaggio delle mamme lavoratrici che hanno la necessità di mandare al nido i propri figli. Si tratta del famoso contributo per l’acquisto dei voucher baby sitting o per pagare la retta dell’asilo nido. La novità è che il contributo non verrà erogato solo alle madri lavoratrici dipendenti , ma anche alle imprenditrici e lavoratrici autonome. La circolare 216 del 12 dicembre è il documento esplicativo preparato dall’INPS che rende chiari tutti gli aspetti della misura.
La circolare
La manovra finanziaria del 2016 ha ampliato la platea delle beneficiarie di questo particolare bonus.
Lo stanziamento di 2 milioni di euro è ingente per quello che è considerato un provvedimento sperimentale. L’ambito di applicazione della novità è ampio, coprendo le coltivatrici dirette, mezzadre, colone e tutte le lavoratrici in agricoltura. Stesso discorso anche per le artigiane o le donne che risultano commercianti ed esercenti. In linea di massima però, bisogna sapere che il beneficio è erogabile solo alle lavoratrici a cui spetterebbe il congedo parentale, allo stesso modo delle lavoratrici dipendenti. Questo perché il bonus nido o baby sitting è alternativo al congedo, cioè bisognerà rinunciare a tutto o parte del congedo parentale. Naturalmente il periodo indennizzabile dal bonus nido, andrà a completare il periodo vacante per rinuncia del congedo stesso.
Il bonus e come richiederlo
Il contributo previsto per ciascun figlio è pari a 600 euro al mese. Il bonus è erogato in maniera diversa a seconda che si richieda il servizio della baby sitter o quello relativo all’asilo nido. Per il primo, l’INPS erogherà il corrispettivo dovuto in voucher che poi serviranno per pagare la baby sitter.
I buoni saranno telematici e vanno scaricati entro 120 giorni dall’approvazione della domanda. Nel caso in cui si richieda il contributo per la retta del nido, sarà l’INPS a pagare direttamente la struttura ricettiva dei bambini che saranno tenute a produrre la documentazione che l’Istituto richiederà e che attesterà la frequenza del bambino in struttura.
Sul sito dell’INPS è stato approntato l’elenco degli asilo nido e delle strutture autorizzate che hanno stretto convenzione con l’Istituto. Sarà l’INPS dopo aver accolto le singole istanze, a comunicare alle strutture i nominativi delle mamme e dei bambini che potranno usufruire del benefit. La domanda deve essere presentata esclusivamente tramite i servizi telematici INPS con accesso tramite credenziali e PIN a cura della madre. Nella domanda va indicato il tipo di benefit richiesto, l’istituto al quale eventualmente si vuole portare il bambino, la durata in mesi del beneficio e quindi della rinuncia al congedo parentale. Infine, va confermato il modello ISEE che deve essere in corso di validità.
Quest’ultimo servirà nell’eventualità che le domande siano superiori ai soldi ed alle risorse stanziate. In questo caso, le istanze saranno accettate in base alle esigenze e difficoltà maggiori delle famiglie.