La Legge di Bilancio è stata definitivamente approvata in Senato ed entrerà in vigore dal 1° gennaio 2017. Adesso si aspetta solo la sua, consueta pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e naturalmente, l’uscita dei vari decreti attuativi che renderanno attive tutte le misure in essa contenute. Per il sostegno ai genitori, soprattutto a quelli che lo diventeranno nell’anno nuovo, numerose sono le misure previste, tra conferme di quelle vecchie e novità assolute. Ecco cosa ha fatto il Governo, in aiuto alle famiglie e per incentivare le nuove nascite che statistiche alla mano, risultano in netto calo.

Sostegno ad entrambi i genitori

Per i padri, lavoratori dipendenti viene prorogata anche per il biennio 2017-2018 il congedo obbligatorio di due giorni da prendere entro i 5 mesi di età del figlio. Si tratta dell’estensione di altri due anni della misura nata nel 2012 e prorogata lo scorso anno con la Legge di Stabilità. Con la nuova manovra viene previsto anche il suo potenziamento nel 2018, perché i giorni di congedo diventeranno 4, fruibili anche singolarmente. Da quest’anno anche le lavoratrici autonome, potranno beneficiare del congedo parentale. Per tutte le neo mamme inoltre, la nuova Legge di Bilancio ha prorogato la sperimentazione del voucher baby sitter. Si tratta della misura che consente alle mamme di ottenere in alternativa anche parziale, al congedo parentale, un buono per coprire le spese per i servizi offerti da una baby sitter.

Questa musura, sperimentata per un triennio, sarebbe dovuta terminare il 31 dicembre 2016, ma di fatto viene estesa fino a tutto il 2018.

Incentivi alle nascite

Per le nuove nascite o adozioni, quelle che si avranno a partire dal 1° gennaio 2017, la Legge di Bilancio ha riservato una novità assoluta, il bonus natalità. Si tratta di un contributo una tantum di importo pari ad 800 euro per nascita.

Il bonus sarà concesso a tutte le madri anche prima della nascita del bambino, perché la sua erogazione è prevista a partire dal 7° mese di gravidanza. Il bonus sarà esentasse, cioè non soggetto ad Irpef e non prevede soglie reddituali, cioè sarà accessibile a tutte le famiglie. Questo perché il bonus è la risposta alla necessità di invogliare ed incentivare le famiglie a mettere alla luce nuovi figli.

Per chi ha avuto nascite a partire dal 2016, la manovra ha confermato anche l’ormai celebre bonus nido. In questo caso si tratta del contributo erogato su base mensile, di 1.000 euro all’anno per aiutare le famiglie a sostenere le spese per le rette negli asili nido. Il bonus in questo caso ha problemi di incompatibilità con altri strumenti di aiuto alle famiglie. Infatti, le spese del nido coperte dal bonus non potranno essere scaricate dal reddito come oneri detraibili e non potrà essere erogato insieme ai voucher baby sitter. Restano sempre attive infine le forme strutturali di bonus ed incentivi di vecchia concezione. Il Bonus Bebè che eroga a famiglie fino a 7.000 euro di ISEE, 160 euro al mese.

Lo stesso è erogato a famiglie con redditi più alti, entro i 24.000 euro di ISEE, ma in questo caso si riduce della metà, cioè 80 euro al mese. Anche la carta acquisti da utilizzare nelle farmacie, nei negozi convenzionati e presso gli uffici postali per pagare le utenze domestiche sarà richiedibile anche nel 2017. La card, che è una vera e propria carta di credito, bisogna richiederla agli sportelli di poste italiane e consente di percepire 80 euro a bimestre fino al terzo annoi di età del bambino. Ogni nuovo nato e soprattutto, famiglie con tre o più figli poi, possono sfruttare la maternità dei comuni, un incentivo una tantum offerto alle famiglie che va richiesto al proprio comune di residenza.