Nelle prime ore del 4 novembre del 1966, l'Arno usci fuori dai propri argini e invase di fango ed acqua l'intera città d Firenze. La piena invase tutti i lungarni arrivando fino al centro storico e allagando i quartieri di Santa Croce e Piazza del Duomo. Le dimensioni dell'alluvione furono veramente enormi: la piena del Arno infatti coinvolse quasi tutti i comuni limitrofi di Firenze. L'acqua arrivò all'altezza di 5 metri invadendo i maggiori monumenti storici del capoluogo toscano. Col passare degli anni è stato appurato che non fu dato alcun preavviso sull'onda di piena del fiume, errore che poi si è rivelato fatale per le sorti della città.
L'alluvione di Firenze provocò la morte di 35 persone, di cui 4 erano bambini: Marina e Leonardo avevano entrambi 3 anni, ma perirono anche due sorelle di 6 e 9 anni, Donatella e Giudalma. La montagna di fango si portò dietro tutto quello che trovava per le strade fiorentine. Il pensiero di tutti i fiorentini, ma anche dell'intero globo, fu cercare di salvare le numerose opere d'arte che la città ospita. Molti volumi e manoscritti rarissimi presenti nella Biblioteca Nazionale Centrale furono sommersi dal fango, anche numerose opere d'arte degli Uffizi conobbero lo stesso destino, ma il vero simbolo dell'alluvione di Firenze fu il Crocefisso di Cimabue della Basilica di Santa Croce, che fu gravemente danneggiato dal fango che invase la chiesa; ci vollero molti anni di restauro per restituirlo alla Basilica.
La catene degli aiuti: "Gli angeli del fango"
Già il 5 novembre arrivarono i primi aiuti: migliaia di persone da ogni parte del mondo partirono verso Firenze. Furono poi definiti anche "Gli angeli del Fango", fra loro spiccava anche il nome di Teddy Kennedy. In occasione dell'anniversario, il cinquantesimo, il premier Renzi ha voluto ricordare l'immane tragedia che sconvolse la sua città: "Domani saranno 50 anni dall'alluvione che colpì Firenze. Tutti si ricordano la reazione meravigliosa dei volontari, i famosi angeli del fango. Purtroppo, rispetto al 1966 non si è fatto molto per prevenire un'altra alluvione".