L'Unione Europea ha aperto a carico dell'Italia una procedura di infrazione perdiscriminazione di genere, a fronte della differente età richiesta per l'accessoalla pensione anticipata (dal 2014, per le donne occorrono 41 anni e 6 mesi di contributi, pergli uomini è richiesto un anno in più di contribuzione).
Ho provato a seguire l'iter diquesta procedura, allo scopo di conoscere quali fossero i tempi previsti per larisposta del governo italiano e per le eventuali successive decisioni comunitarie. Icarteggi relativi alla procedura di infrazione (ed alle risposte eventualmentepervenute dallo Stato italiano) sono di fatto considerati TOP SECRET.
Infatti, le mie richieste al Governo italiano, partendo da unamail diretta alla Segreteria del Ministro Affari Europei, sono stategirate alla Struttura di missione perle Procedure di infrazione del DipartimentoPolitiche Europee, apertapresso la Presidenza del Consiglio, che risponde comunicando che:
"l'accesso agliatti relativi a procedure d'infrazione pendenti, avviate dalla Commissioneeuropea nei confronti degli Stati membri, è disciplinato dal Regolamento (CE)n. 1049/2001, relativo all'accesso del pubblico ai documenti del Parlamentoeuropeo, del Consiglio e della Commissione. Rientrano nell'ambito diapplicazione del suddetto Regolamento anche i documenti provenienti dagli Statimembri predisposti e inviati alla Commissione europea in riscontro allerichieste dalla stessa formulate nell'ambito della procedura d'infrazione.
La Commissione europea è, quindi, la sola Istituzione deputata a concederel'accesso ai documenti relativi alle procedure d'infrazione, nel rispetto deilimiti previsti dal Regolamento (art. 4). Le confermiamo chel'azione da Lei intrapresa di rivolgersi alla Commissione europea, ai sensi delReg. (CE) 1049/2001, è corretta. Ad ogni buon fine, Le segnaliamo chel'Amministrazione nazionale con competenza prevalente per la procedurad'infrazione da Lei menzionata è il Ministero del lavoro e delle politiche sociali."
Peccato che dall'Ufficio Stampa della Commissaria UEalla Giustizia, Diritti Fondamentali e Cittadinanza, M.me Viviane Reding, unaportavoce risponda che, per il rispetto dovuto al governo dello Stato membro, dall'UEstessa alcuna informazione può essere fornita fintanto che la procedura nonsarà chiusa.
La morale che si può ricavare è semprela stessa: il cittadino è riconosciuto solo al momento di votare. Poi, sia che si tratti dellacittadinanza italiana sia di quella europea, da cittadino si diventa sudditi: eallora, "pussa via, brutta bertuccia",non disturbare il conducente, lasciaci lavorare in pace che poi, forse, sapraiqualcosa quando avremo confezionato il pacchetto.
Per quanti volessero provare a buttare giù questo muro ripetendo le richieste di informazione, diseguito segnalo alcuni indirizzi mail utili: Mina.ANDREEVA @ec.europa.eu; struttura @politicheeuropee.it; SegreteriaMinistroGiovannini @lavoro.gov.it