Non sembra ancora arrivare a soluzione la questione della riforma delle Pensioni Fornero che èentrata in vigore nel 2014. Non soltanto il governo Letta e l'intera classe politica sembrano brancolare a trattinel buio, ma anche gli interventi dei sindacati e non per ultimo dell'Inps sembrano mettere in luce gravidifficoltà nell'affrontare la questione. In questo articolo analizzeremo alloratutte le ultime notizie che arrivano sulla questione delle pensioni 2014, dai dibattiti sulle pensioni anticipate e sui lavoriusuranti, a quello sugli esodati,non dimenticando i dubbi dell'INPS.

Pensioni 2014 news:la prima risposta del governo Letta

Il governo Lettaha già cercato di dare qualche risposta alle questioni rimaste irrisolte circala riforma delle pensioni Fornero. La prima e per il momento unica riguarda l'indicizzazione al 100% del costo dellavita per le pensioni che sono tre volte il minimo, ovvero per gli assegniche non superano i 1500 euro. La norma è stata accolta favorevolmente ma sia isindacati sia gran parte della classe politica ha valutato questa risposta cometroppo peregrina e debole riguardo alle sfide. Ecco che allora sulla questionedelle pensioni anticipate, cioè sucome favorire la fuoriuscita dal mondo del lavoro in maniera tale da liberareposti di lavoro per i giovani, è tornato nuovamente a parlare Cesare Damiano del Partito Democraticoed ex presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati.

Pensioni 2014 news: ilgoverno Letta su pensioni anticipate, esodati, lavori usuranti

Cesare Damiano,discutendo del problema delle pensionianticipate, ha raccomandato di trovare gli strumenti adatti per consentirel'uscita dal mondo del lavoro in maniera flessibile. In primo luogo, diceDamiano, la mossa del governo Letta di anticipare di soltantodue anni la possibilità di andare in pensione, scendendo dunque dai 67 anniprevisti dalla riforma Fornero a 65 anni, è troppo poco, per cui lancia la suaproposta.

Secondo Damiano bisognerebbe creare una forbice che va dai 62 anni ai 70 anni con regole differenti ecalcoli specifici, in quanto, osserva Damiano, bisogna mantenere distinti lavoriusuranti e non. La questione labirintica riguarda il fatto che, per unariforma delle pensioni in questo senso, servirebbe una spesa di 6-7 miliardi di euro che al momento, secondo le stime,lo Stato non può permettersi.

Sulla questione esodati Damiano non è intervenuto, soltanto la CGIL sembra analizzarnecon attenzione la situazione. Sono rimaste, infatti, inascoltate le propostedell'ex segretario Epifani, che sottolineava la necessità di affrontarne ilproblema non soltanto per gli esodatidel 2013 ma anche per quelli del 2014.

Pensioni 2014 news: ilprestito previdenziale secondo Giovannini e i dubbi dell'INPS

Intanto, sempre nel governo Letta, a muoversi sulla questione dellepensioni 2014 è anche il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Enrico Giovannini, il quale è alleprese con la sua proposta di prestitoprevidenziale INPS per risolvere la questione delle pensioni anticipate eper lavori usuranti. La sua proposta, rivista di recente, prevede che afinanziare un'uscita anticipata dal mondo del lavoro siano lo Stato, le aziendee i lavoratori. È chiaro che questa formula non soddisfa nessuno, perché ilpeso del prestito previdenziale ricadrebbe sulle casse dello Stato esoprattutto su aziende e lavoratori. L'INPSdal canto suo ha fatto sapere di avere dei forti dubbi sulla possibile realizzazionedel prestito previdenziale e nei prossimi giorni è previsto un incontroufficiale tra il governo Letta e l'INPS.