Come si evince dalle leggi in materia pensionistica approvatefinora, l'obiettivo principale del Governo Letta è rendere quanto prima piùflessibile il sistema previdenziale italiano.

A tal proposito si fanno sempre più avanti nuove idee daparte di molti politici, in modo particolare del ministro del Lavoro EnricoGiovannini, sui tanto famosi lavoratori precoci e usuranti ma soprattutto sul compartoscuola. Per i primi, ovvero coloro hanno iniziato a lavorare in giovane età, l'ideaè quella che permetterebbe loro di andare in pensione non appena abbianoraggiunto il massimo dei contributi versati.

Coloro che invece svolgono un lavoro di concetto, icosiddetti impiegati, potranno optare per l'allungamento della loro attivitàlavorativa rispetto ai parametri previsti dalla precedente Riforma Fornero. Inoltre,per evitare di ampliare ulteriormente la platea degli esodati, si pensa di dareun sostentamento economico oltre ad avere la possibilità di accesso allapensione senza dover attendere quattro anni a tutti coloro che hanno raggiuntoi requisiti contributivi e si trovano senza un lavoro.

Rimane ancora in cantiere la proposta di Giovannini che,fra le altre, sembra essere la più discussa. Egli infatti aveva proposto ilprestito pensionistico che consiste in una sorta di ausilio erogato dallo Statoper tutti coloro che lasciano l'attività lavorativa dopo i trentacinque anni dicontributi versati, da restituire con la decurtazione del 10 % nel momento incui l'ex lavoratore percepirà l'assegno mensile.

Tale prestito potrà essere richiesto preventivamente all'Inpse verrà erogato nella misura del 90 % calcolato sulla base dei contributi effettivamenteversati. Secondo il ministro del Welfare, si tratterebbe di una sorta di prepensionamentofacoltativo. Da ricordare che potranno usufruire del prestito pensionisticoanche i Quota 96 del comparto scuola che da circa un anno si aspettano seriprovvedimenti da parte del Governo Letta.