Sembra non avere mai fine il caso Pensioni Quota 96 Scuola: nella giornata di ieri era previsto l’incontro decisivo in Commissione Bilancio, Tesoro e programmazione ma il tutto si è risolto in un nulla di fatto, con l’ennesima sospensione a data da destinarsi.



Rispetto a qualche settimana fa, il quadro è tuttavia più completo e consegna una situazione di stallo lontana da una possibile risoluzione, almeno nell’immediato. La conferma di un braccio di ferro con la Ragioneria di Stato arriva direttamente dal blog ufficiale del Movimento, con la collaboratrice dell’Unità e scrittrice Mila Spicola a spiegare lucidamente quale sia l’oggetto del contendere e per quale motivo la Ragioneria di Stato non voglia cedere, il tutto mentre la Ghizzoni parla di una ‘situazione di stallo dalla quale non si ha intenzione di uscire soccombenti’.

Facciamo allora il punto sul caso Pensioni Quota 96 Scuola.

Pensioni Quota 96 Scuola: la Ragioneria di Stato non cede, caso esodati ha la priorità

Come accennato il problema è fondamentalmente la connessione tra caso esodati e vicenda Quota 96; il fatto che i primi non abbiano né lavoro né diritto alla pensione li porrebbe in una posizione di priorità rispetto ai Quota 96 stessi, non per un problema di principio quanto piuttosto per un problema di reperimento delle risorse economiche.



A spiegare lucidamente la cosa è la collaboratrice dell’Unità e scrittrice Mila Spicola, che riferisce sommariamente l’esito di un dialogo avuto con la Ghizzoni: ‘Ho appena finito di parlare con Manuela. Il braccio di ferro è con la Ragioneria dello Stato […] Dicono: sistemiamo prima questi che uno stipendio ce l'hanno rispetto a quegli altri che non hanno né stipendio né pensione? Ma i due temi sono distinti, no connessi. E qua c'entrano 4 mila docenti da sistemare’.



Dalle parole di Mila Spicola emerge chiaramente quale sia il nodo focale e perché il caso Pensioni Quota 96 Scuola non abbia avuto fine come ci attendeva; la Ragioneria di Stato non vuole erogare fondi perché ritiene determinante risolvere prima la situazione degli esodati, la cui piaga, in termini di condizioni e numeri, merita secondo la stessa Ragioneria priorità assoluta.



I Quota 96 devono dunque accodarsi e attendere la risoluzione di un caso che di per se richiede interventi profondi la cui complessità è certificata dai fallimenti stessi degli ultimi mesi, ecco che l’ottimismo generatosi qualche settimana fa rischia di evaporare del tutto.



La Ghizzoni ha comunque dichiarato che non vuole uscire soccombente dalla trattativa con la Ragioneria di Stato, sottolineando che farà di tutto per far valere le ragioni della categoria; dalle stesse colonne del blog ufficiale arrivano intanto le prime reazioni degli interessati, i Quota 96, che annunciano l’allestimento di una serie di volantini minacciando di disertare in massa il prossimo voto, il tutto considerato che i partiti vengono additati come i primi fautori della nascita di un caso Pensioni Quota 96 Scuola (oltre ovviamente alla tanto discussa riforma Fornero).