La disoccupazione rimane uno dei problemi principali del nostro Paese da arginare in maniera repentina. Dopo l’allarme del Fondo monetario internazionale, il governo Washington ha sollecitato il neo premier Renzi a concentrarsi sul problema “occupazione”, poichè la percentuale di persone che non trovano lavoro continua a crescere. Nel mese di Gennaio, secondo quanto riferito dall'Istat, il tasso di disoccupazione è balzato al 12,9%, in rialzo di 0,2 punti percentuali su dicembre e di 1,1 su base annua.  

In particolare il calo dell’occupazione è evidenziato soprattutto al Sud (-4,6%) mentre al Nord si è perso l’1,1% e al Centro l’1,5 per cento. La disoccupazione nella media del 2013 ha raggiunto un tasso del 12,2% ma nel Mezzogiorno si registra un tasso del 19,7 per cento.  

Nel 2013 i disoccupati erano erano 3,1 milioni (+13,4%) e nell'anno corrente si ha avuto un aumento soprattutto per gli uomini (+15,8%) mentre per le donne si è riscontrato un aumento del 10,7 per cento. Anche il lavoro precario, definito dall'Istat come atipico, nel 2013 è tornato a scendere. Infatti, il numero di dipendenti a tempo determinato e di collaboratori è sceso a 2 milioni 611 mila, in calo di 197 mila unità in un anno.  

In generale dal 2008 al 2013, si è registrato quasi un milione di occupati in meno. La situazione più preoccupante è quella riguardante la disoccupazione giovanile: i giovani in cerca di lavoro sono 690mila mentre il tasso di ragazzi tra i 15-24 anni senza lavoro raggiunge il 42,4%: si tratta del tasso più alto sia dall'inizio delle serie mensili, gennaio 2004, sia delle trimestrali, primo trimestre 1977.