Negli ultimi anni sono numerosi i giovani che hanno deciso di aprire un'attività in proprio, un po' per tentare di crearsi una posizione lavorativa e un po' perché stufi della propria condizione lavorativa precaria.

Purtroppo però sono numerosi i casi in cui le nuove aziende concludono il loro ciclo vitale in un solo anno fiscale. A cosa è dovuto questo crollo dell'imprenditoria? Come si può sopravvivere in un periodo incerto? Sovente le imprese che chiudono i battenti così in fretta hanno alle proprie spalle una scarsa preparazione su ciò che le attende, specialmente sulla gestione burocratica dell'attività che stanno andando a mettere in piedi.

In tutte le regioni italiane sono in atto i progetti Mettersi in proprio, che prevedono l'affiancamento di un tutor esperto, che aiuta a redigere un Business Plan d'impresa¸ oltre al fatto di informare su eventuali finanziamenti di cui si può far richiesta e di permettere ai futuri imprenditori di seguire dei corsi specializzati su diverse materie indispensabili per la gestione di un'attività lavorativa. La consulenza dei tutor permette anche di capire se la propria idea può funzionare nel contesto in cui ci si trova e analizzare razionalmente se è il caso o meno di investire i propri risparmi.

Un'attività commerciale per funzionare deve differenziarsi ed essere in grado di adattarsi alle tendenze del momento, cercare di non essere una copia delle attività commerciali già presenti nella propria città.

Un buon metodo è quello di valutare una sinergia commerciale con le imprese del vicinato, che permette uno scambio di pubblicità oltre al fatto di mettere le basi per eventuali approvazioni di eventi o progetti circoscrizionali, che prevedono il coinvolgimento di tutto il vicinato.

Lo sguardo e gli spunti per idee innovative va rivolto verso gli altri Paesi, alla ricerca di un'attività che potrebbe funzionare anche in Italia e che ancora non è stata realizzata.