La Ragioneria Generale dello Stato ha annunciato in queste ore la mancanza di fondi sufficienti per il testo unificato che permetterebbe a circa 4000 insegnanti, i Quota 96, di andare in pensione.
La proposta di legge, presentata dal Partito Democratico e dal Movimento 5 Stelle è di fatto bocciata perché non risulta "idonea una copertura di oneri certi con economie di entità incerta" secondo quanto dichiarato dall'organo istituzionale. Ricordiamo che nel mese di febbraio, la proposta aveva ricevuto l'ok da parte della Commissione Cultura alla Camera.
Quota 96: chi sono?
In parole semplici parliamo di 4000 insegnati, anche noti come "esodati della Scuola", che pur avendo maturato i requisiti per il pensionamento già nel 2012, in base alla normativa di allora, sono costretti a lavorare ancora per effetto della Riforma Fornero. La legge 247/2007 prevedeva il raggiungimento dei requisiti necessari per la pensione sommando l'età anagrafica e l'anzianità contributiva arrivando così alla "quota"necessaria per andare in pensione.
Per il Presidente della Commissione Bilancio alla Camera, Francesco Boccia, il Ministero dell'Economia ha commesso un "grosso errore" nell'aver respinto il testo unificato sul caso "Quota 96" che di fatto "condanna" 4000 insegnanti al lavoro, pur avendo maturato i requisiti necessari per la pensione e nello stesso tempo lascia "a spasso" altrettanti giovani aspiranti insegnati, in attesa di un contratto a tempo indeterminato.