Nessun certificato penale atipedofilia per chi lavora in maniera regolare con i minori. Parliamo delle baby-sitter, le persone che lavorano quotidianamente con i bambini, trascorrendo molte ore al giorno. A stabilire l'esclusione del certificato penale è stata una circolare ministeriale; la decisione è avvenuta qualche giorno fa. Si tratta di una nuova legge (Dlgs 39/14), relativa alla disciplina dell'obbligo di richiesta del certificato penale nei confronti di chi lavora regolarmente con i minori.

La decisione è maturata a seguito di un accordo della Fidaldo (Federazione italiana dei datori di lavoro domestico).

Nella nota della Fidado sono spiegate con estrema chiarezza le motivazioni sottostanti all'esclusione, dirette in particolar modo agli organi delle Direzioni territoriali del lavoro. I datori di lavoro domestico, quindi, se si trovano a dover assumere una baby-sitter, non possono chiedere il certificato penale, perché il lavoro della persona assunta si svolge all'interno e presso l'abitazione in cui risiede stabilmente il minore o l'adolescente.

Il genitore nella veste di datore di lavoro domestico sceglie liberamente la persona da assumere e che svolgerà gran parte del lavoro nella sua abitazione. Il contenuto della circolare si riferisce alla tutela degli interessi e della crescita dei minori (figli dei genitori-datori di lavoro) quando gli stessi sono al di fuori dell'ambito familiare. In questa fattispecie, la persona che gode della patria potestà, può e deve in via diretta e immediata dare attuazione a tutte le disposizioni necessarie nei confronti dei figli minori.