Ogni anno, l'Istituto di previdenza sociale spende la bellezza di due miliardi di euro per le assenze dei lavoratori dovuti alla malattia: naturalmente, si scopre che buona parte di questo denaro viene 'regalato' a quei 'furbetti' che, in realtà stanno benissimo e che approfittano del 'buon cuore' dell'Inps. I dati diventano sempre più allarmanti e mentre in Italia si parla costantemente di politica di 'spending review', questi sprechi non possono che farci del male.



Inps, l'Italia dei 'furbetti': un 'malato' su cinque ha il doppio lavoro in nero 

Nel 2012 l'Inps ha provveduto ad effettuare circa 1,3 milioni di controlli domiciliari (970 mila d’ufficio e gli altre su esplicita richiesta del datore di lavoro).

Nel 20% dei casi il dipendente non è stato trovato a casa ed era sano come un pesce, come si suol dire. Nella maggior parte dei casi non si tratta di 'pigrizia' o di problemi familiari, ma semplicemente di 'doppio lavoro', naturalmente in nero. Per la serie: 'la giornata di lavoro mi viene pagata lo stesso e io ne approfitto per guadagnare il doppio'.



Secondo i dati relativi alla trasmissione telematica dei certificati di malattia, nei primi sei mesi del 2013 sono stati oltre 10 milioni e 450mila le ricette mediche, addirittura quattrocentomila in più rispetto ai primi sei mesi del 2012. Mentre nel settore privato, i numeri sono rimasti sempre più o meno gli stessi, si è registrato un dieci per cento in più in quello pubblico.



Secondo il presidente di Axerta, una delle principali di investigazioni aziendali, sarebbe necessaria una riforma legislativa che consentirebbe alla Pubblica Amministrazione di prevenire questo tipo di 'truffe' nonchè 'pizzicare' tutti coloro che appartengono all'Italia dei 'furbetti'.