Non c'è riforma delle Pensioni che tenga: le pensioni delle donne sono troppo basse rispetto a quelle degli uomini, dal 2018 o poco oltre le donne dovranno lavorare fino a 65 anni, le lavoratrici compiono gravi errori di valutazione come non investire sulla previdenza complementare, errori col sistema contributivo rischiano di essere fatali.

Vediamo dunque gli ultimi dati Istat sulle pensioni e quali sono questi errori che in molte compiono durante la carriera lavorativa.

Pensioni donne, dati Istat molto negativi

Sono davvero preoccupanti i numeri che fornisce l'Istat sulla situazione pensionistica delle donne, riassumibili in due dati fondamentali: in media una donna prende di pensione 12.840 euro lordi l'anno, mentre un uomo 18.435 euro lordi l'anno, una cifra al limite della sopravvivenza dignitosa che se poi per le donne è ridotta di un terzo...

Ma non è finita: secondo i dati della ricerca The Younger Wife's Curse del Gruppo Allianz, il 16% delle pensionate con più di 65 anni percepisce una pensione al di sotto della soglia di povertà.

Purtroppo il 27% delle donne lavoratrici non ha una pensione integrativa e il sistema di previdenza complemetare ha solo il 36% degli iscritti di sesso femminile, anche se il dato cambia prendendo in considerazione la fascia sotto i 35 anni: il 18% delle lavoratrici è iscritta a qualche fondo pensione contro il 9% dei lavoratori uomini.

Che abbiano capito quali sono gli errori che storicamente hanno compiuto, come rileva uno studio de Il Sole 24 Ore?

Pensione donne, i 10 errori che compiono le lavoratrici

Molto interessante il report redatto dal principale quotidiano economico-finanziario italiano (versione on line in questo caso), che partendo dalla ricerca del Gruppo Allianz indica i dieci errori che le donne compiono a riguardo della pensione:

  • Contare sui risparmi del compagno: in troppe sperano che con la pensione del marito, coi suoi soldi, oppure con l'assegno di mantenimento in caso di divorzio, si possa "fare cassa"
  • Non curare il proprio risparmio: in Italia la vita media è, per fortuna, molto lunga, e occorre che le donne mettano da parte una sostanziosa parte di ciò che guadagnano durante gli anni del lavoro
  • Ritenere il futuro lontano: ovviamente tipico delle più giovani; bisogna poi considerare che, nel caso delle pensioni, più si va avanti col tempo e più le condizioni peggiorano
  • Troppi lavori part-time: non si discute che attualmente trovare un buon impiego sia difficile, ma i dati indicano che troppe donne pensano che con dei lavoretti ci si possa garantire la pensione
  • Occuparsi troppo dei figli: può sembrare brutto a dirsi, ma se i ragazzi italiani sono troppo mammoni, le mamme italiane sono troppo prese dalla cura della famiglia e riducono il tempo per il lavoro
  • Lasciare il lavoro dopo la maternità: legato a quanto detto sopra, in troppe lasciano l'impiego, o puntano ai part-time che danno meno contributi (occorre quindi integrare con la previdenza complementare)
  • Non versare i contributi fino a fine carriera: in futuro si dovrà lavorare più a lungo, questo è certo, quindi è opportuno versare i contributi fino alla fine perchè ogni anno saltato riduce l'assegno pensionistico
  • Non verificare il riconoscimento della cura dei familiari: occuparsi di un parente malato può dare diritto a contributi in più, occorre verificare
  • Non investire in azioni, Titoli di Stato ecc..: anche se può essere rischioso, Il Sole 24 Ore consiglia alle più giovani di avere un portafoglio d'investimento al 70% in azioni e al 30% in Bot, Btp e simili; poi più ci si avvicina all'età pensionabile orientarsi su investimenti più sicuri
  • Non pensare alle esigenze future: in questo caso di intende "stile di vita", nel senso che le più morigerate tendono a preoccuparsi meno perchè credono che da pensionate non avranno grandi esigenze, mentre le più scialacquattrici sprecano troppe risorse nel presente