Giudici e procuratori onorari sono diventati la colonna portante di un sistema allo sfascio, ma nonostante siano sempre più indispensabili a far funzionare la macchina della giustizia sono pagati pochissimo e "a cottimo", non hanno diritto a maternità, malattia, pensione.

Dal 3 fino a 7 giugno gli oltre 4mila magistrati onorari italiani scendono in sciopero, e i tribunali rischiano la paralisi. A far scattare la protesta l'annunciato disegno di legge del Ministro Orlando che ridurrebbe le competenze dei magistrati onorari, riducendoli di fatto ad ausiliari di giudice e pubblico ministero, prevede la decadenza dall'incarico dopo 12 anni e una retribuzione che andrebbe vincolata al raggiungimento di obiettivi predefiniti, senza riconoscimenti assicurativi o previdenziali.

I giudici onorari (Vpo - vice procuratori onorari, e Got - giudici onorari di tribunale) sono ormai stabilmente inseriti nei turni di servizio come componenti a tutti gli effetti degli uffici delle procure e per l'elevatissimo numero di deleghe rilasciate in pratica coprono il 90 per cento delle udienze. Devono seguire corsi di formazione del Csm e, come ogni magistrato, sono soggetti a controlli disciplinari, inoltre devono attenersi a un rigoroso codice di autoregolamentazione. Ricevono un compenso di 98 euro lordi ad udienza, per 3 o 4 udienze alla settimana non di più. Si tratta di un emolumento fermo al 2003 (solo leggermente rivisto nel 2008); non viene riconosciuto in alcun modo il lavoro di preparazione necessario per ogni caso trattato.

Il loro incarico viene rinnovato di anno in anno.

Eppure i giudici onorari sono l'ultima diga prima del baratro: un procedimento civile giunge a sentenza definitiva dopo 10-15 anni, mentre la durata media del penale si attesta sui 10 anni. Ritardi ed inefficienze che sono state sanzionate dalla Corte europea che ha condannato lo Stato italiano a multe per 387milioni di euro, indennizzi esclusi, mentre l'impiego quotidiano ed esclusivo dei giudici onorari, permetterebbe un rapido azzeramento dell'arretrato in cinque anni con il recupero di un miliardo di euro all'erario grazie all'abbattimento dell'arretrato civile.

Lo sciopero proclamato dalla FederMOT (Federazione Magistrati Onorari di Tribunale) dal 3 al 7 giugno riguarda solo i vice procuratori onorari e i giudici onorari di tribunale; sono esclusi, pertanto, i Giudici di Pace. I Giudici che aderiranno all'astensione dovranno comunque attenersi al codice di autoregolamentazione il quale prevede anche la necessaria fornitura del servizio minimo essenziale. I Giudici saranno dunque tenuti a recarsi presso il luogo di lavoro. Nel verbale d'udienza annoteranno un rinvio della stessa specificando le motivazioni.