Come vi abbiamo anticipato nella giornata di ieri, si è svolto l'incontro tra i sindacati e il Ministero dell'Istruzione che aveva come oggetto l'informativa per le immissioni in ruolo di personale docente, di sostegno e personale amministrativo, tecnico ed ausiliario (Ata) per quanto concerne il prossimo anno scolastico 2014/2015.
A questo proposito, possiamo dire che i numeri che sono emersi a conclusione dell'incontro sono, più o meno, in linea rispetto a quanto previsto nei giorni scorsi: le immissioni in ruolo, infatti, saranno complessivamente 33.380, ripartite come segue: i posti riservati ai docenti 'comuni' ammonteranno a 15.439, mentre per quanto riguarda i posti che verranno assegnati agli insegnanti di sostegno, questi saranno 13.342.
Miur, scuola, immissioni in ruolo anno scolastico 2014/2015: poche sorprese
Se da una parte, questi numeri corrispondono alle previsioni, dall'altra i sindacati non possono ritenersi soddisfatti perchè, ancora una volta, siamo al di sotto dell'effettiva disponibilità di posti liberi: basti considerare che, per quanto riguarda i docenti su posto comune, saranno immessi in ruolo un numero di insegnanti che coprirà solo il 58% del fabbisogno, mentre per quanto riguarda il sostegno la percentuale si attesta all'82 per cento.
La Flc-Cgil insisterà, comunque, nelle proprie richieste affinchè vengano coperti tutti i 55.000 posti liberi in applicazione del Decreto Legge 104/14, per il mancato trattenimento in servizio e per gli ulteriori 4000 posti liberati in seguito all'emendamento riguardante i 'quota 96'.
Ora dobbiamo attendere quella che sarà la ripartizione dei posti secondo i vari ordini di Scuola e per le varie tipologie che dovrebbe essere definita entro la prossima settimana. Per quanto riguarda, invece, il personale Ata, i posti assegnati saranno 4.599 ma per quanto riguarda la ripartizione bisognerà attendere almeno fino alla pubblicazione dei trasferimenti, che non avverrà prima del prossimo 4 agosto.
Molta attesa anche per quanto riguarda la ripartizione delle immissioni in ruolo tra le varie Regioni d'Italia e, a questo proposito, possiamo aspettarci una penalizzazione piuttosto marcata per gli Istituti del Sud.
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