Giungono finalmente novità positive in merito alla riforma Pensioni 2014 del governo Renzi: le vertenze di Quota 96 ed esodati saranno infatti risolte nel breve, con la sesta salvaguardia in arrivo per gli uni e le rinnovate certezze per quel che concerne le coperture economiche per gli altri. Il governo Renzi si appresta così ad attuare la prima parte della riforma delle pensioni 2014: in seguito si procederà a rinnovare strutturalmente il sistema previdenziale italiano.

Riforma pensioni 2014 Renzi, esodati: ok a sesta salvaguardia in arrivo, ecco chi ne beneficerà



Giungono finalmente buone notizie per quel che concerne la riforma pensioni 2014 di Renzi: la ratifica della sesta salvaguardia pro esodati è ormai certa, con il Senato che darà il proprio ok tra la fine di luglio e l’inizio di agosto. Dal calendario dei lavori reso noto da Palazzo Madama emerge infatti che l'Aula sarà impegnata sino al 25 luglio nella discussione sul ddl relativo alla Riforma Costituzionale, e considerata la volontà di ratificare ufficialmente la salvaguardia entro la pausa estiva la prima settimana di agosto si rivelerà certamente decisiva.



Il caso degli esodati è di fatto prioritario, ecco che la riforma delle pensioni 2014 di Renzi non poteva che partire dalla risoluzione (per il momento parziale) della loro vertenza. Di seguito il dettaglio dei 32mila salvaguardati:



  • lavoratori in mobilità (5.500 soggetti);
  •  prosecutori volontari (12.000 soggetti);
  • lavoratori cessati per accordi individuali o collettivi, licenziati individuali (8.800 soggetti);
  • lavoratori in congedo per la cura di parenti disabili (1.800 soggetti);
  • i cessati da un rapporto di lavoro a tempo determinato (4mila soggetti).



Successivamente scatterà la fase bis della riforma pensioni 2014 di Renzi, con il governo che sta già vagliando alcune ipotesi per riformare strutturalmente il sistema pensionistico italiano.

Riforma pensioni 2014 Renzi, Quota 96: Damiano assicura, ‘Le coperture ci sono’



La risoluzione del caso dei Quota 96 non arriverà invece dalla riforma pensioni 2014 di Renzi bensì dall’approvazione (ormai certa) di un emendamento depositato la scorsa settimana alla Camera: l’ultimo intervento del ministro della PA Marianna Madia aveva contribuito ad attenuare l’ottimismo degli ultimi giorni - ‘Voglio essere sicura del fatto che ci siano le coperture, sembra che ci siano dei problemi in tal senso’ -, ma nella giornata di ieri il presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano è tornato sull’argomento, assicurando che le coperture sono già state individuate.



‘Il decreto legge sulla Pa è lo strumento per intervenire sulla cosiddetta Quota 96, in modo da correggere l’errore del governo Monti che ha intrappolato 4 mila insegnati in tutta Italia, impedendo loro di andare in pensione - ha dichiarato nella giornata di ieri Damiano parlando di riforma pensioni 2014 e Quota 96 - Sono già state individuate le coperture necessarie. La questione va risolta’.



Damiano ha così confermato la versione fornita in settimana dal collega Boccia (presidente della Commissione Bilancio), certo del fatto che le risorse necessarie a ratificare il provvedimento attinente il pensionamento dei 4.000 Quota 96 (circa 450 mln di euro) siano state reperite.



L’unico vero problema sembra al momento quello costituito dall’ipotesi paventata dal ministro Madia nella giornata di ieri: stando al numero uno della PA del governo Renzi si starebbe infatti pensando a ritardare l’erogazione della liquidazione ai Quota 96, che in tal caso riceverebbero il trattamento di fine rapporto solo ‘nel momento di maturazione del diritto al pensionamento così come disciplinato oggi dalla legge Fornero’. E dunque nel 2017 o 2018, il tutto per ridurre il peso economico della manovra.



Sarebbe un’autentica beffa in merito alla quale vogliamo conoscere il vostro parere: come giudicate una simile ipotesi? Ritenete che sarebbe un giusto compromesso la rinuncia temporanea al TFR in vista di un immediato pensionamento? Dateci il vostro parere commentando l’articolo qui sotto!