La rivoluzione dell'intero Terzo Settore dovrebbe giungere dal disegno di legge delega presentato, la scorsa settimana, nel corso della conferenza stampa tenuta presso la sede del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di Via Veneto, dal ministro Giuliano Poletti e dal sottosegretario Luigi Bobba. La riforma del Terzo Settore, delle Imprese sociali e per la disciplina del Servizio civile universale è uscita dalla fonderia del Governo Renzi dopo una nutrita consultazione pubblica così come era stato precedentemente annunciato in altre occasioni.
Al parere professionale hanno partecipato all'incirca mille soggetti fra cooperative, fondazioni, associazioni di vario genere e mondo del volontariato. Da una prima lettura del testo sembrerebbe che siano state introdotte nuove ed importanti misure che dovrebbero sollecitare un'attiva e positiva partecipazione delle persone e delle diverse comunità già esistenti. E pare che sia stato eseguito alla lettera l'imperativo di semplificare, riordinare, innovare. I perni essenziali su cui sono state forgiate le novità sono: a) snellimento dei tempi e delle procedure per acquisire la personalità giuridica; b)introduzione di un unico Registro degli enti no profit (attualmente se ne contano oltre 300); c) revisione della normativa fiscale (in questo ambito, per la verità, non sarà davvero una passeggiata); d) riesame dell'istituto del 5 per mille, con l'avvedutezza di semplificare ed accelerare le procedure di pagamento, ma con la maggiore trasparenza e più idonea rendicontazione.
Sulla prima linea del Servizio civile universale si pensa che -tra la fine di quest'anno e l'inizio del 2015- saranno quasi 35 mila i giovani che riusciranno ad avere un'esperienza nuova di servizio civile. Nel piano, però, si prevede di arrivare entro il 2017 perlomeno a 100 mila giovani. L'ambizioso progetto dovrebbe essere finanziato dal fondo già assegnato al servizio civile e da 50 milioni di euro che il Governo dovrà pescare da qualche altra parte.
Le prime reazioni degli addetti ai lavori sono state positive. Giuseppe Guerini, portavoce di Alleanza Cooperative Sociali e presidente della Federsolidarietà Confcooperative ha sostenuto che "Erano anni che attendevamo questa cornice che, per la prima volta, ci colloca nel cuore di un progetto di riforma". Mentre Pietro Barbieri, portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, ha dichiarato apertamente d'essere ampiamente soddisfatto "per l'articolazione e la complessità dell'articolato, che abbraccia tutta la normativa del settore".
A questo punto se tutto il comparto del Terzo Settore si considera soddisfatto dell'iniziativa del Governo non resta che scendere in campo senza indugio, abbandonando l'immagine di comparsa della società civile.