Il problema del precariato e la tanto osannata riforma del sistema di reclutamento sono al centro dell'attenzione del mondo della Scuola, alla ricerca di una metodologia operativa che possa andare bene a tutti (o quasi) e che permetta di evitare il più possibile ingiustizie e parzialità.
Riprendendo un articolo che abbiamo pubblicato alcuni giorni fa che esprimeva il punto di vista di alcuni dirigenti scolastici che vorrebbero introdurre un sistema di assunzione più 'diretta' e non in base alle graduatorie, crediamo che siano d'uopo alcune riflessioni.
Miur, scuola, precari: graduatorie, le critiche sono giustificate?
La tanto bistrattata procedura del reclutamento tramite graduatorie ad esaurimento (al 50% con quelle relative ai vincitori del concorso) determina un punteggio che è uniforme a livello nazionale e che rappresenta in maniera piuttosto chiara il livello di formazione del docente; inoltre, gli organici vengono definiti seguendo il corso di regole matematiche, derivanti dal numero di alunni, dal turn over e da altri parametri.
Ne consegue che un docente, per essere immesso in ruolo, non può affidarsi in alcun modo alle cosiddette 'raccomandazioni', tanto di moda, purtroppo, nel nostro Paese e se riesce ad ottenere una cattedra, questo è dovuto, in gran parte, ad anni di duri sacrifici.
Ora, le graduatorie avranno anche il 'difetto' di essere congestionate nelle zone (del Nord e Centro) dove ci sono più probabilità di assunzione, ma restano pur sempre 'esenti' dal pericolo delle 'spintarelle' e delle 'buone parole' spese a favore del parente del personaggio più in vista o del politico di turno.
Miur, scuola, precari: graduatorie, attenzione a non peggiorare le cose
Molti anni fa, quando non esistevano ancora le graduatorie, i docenti facevano domanda di supplenza ai Provveditorati, così come venivano chiamati gli odierni Uffici Scolastici, allegando una specie di curriculum di presentazione.
Morale della favola? Spesso, venivano chiamati nei posti migliori quegli insegnanti che avevano, diciamo determinate 'conoscenze'.
Dunque, prima di accartocciare e bruciare al rogo le graduatorie, occorrerà stare attenti alle scelte che si faranno, perchè si rischia di cadere dalla padella alla brace. La scuola, nonostante i suoi problemi 'cronici', può ancora 'vantarsi' di tener lontano da sè, 'bustarelle' e 'calci nel sedere': attenzione a non rovinare anche queste poche virtù rimaste.