Giungono importanti novità in merito al caso Pensioni lavoratori precoci: neanche il tempo di ‘godersi’ l’emendamento presentato alla riforma della PA che sanciva la possibilità di accesso al pensionamento una volta compiuti 62 anni d’età (senza dover scontare penalizzazioni) che il ministro Madia ha optato per la soppressione della la norma. Per l’esattezza la misura è stata ‘emendata’ dal numero uno della PA, che in risposta alle pressioni esercitate da MEF e Ragioneria di Stato ha presentato 4 emendamenti soppressivi di altrettante norme contenute nella riforma della PA.

A cadere ‘sotto i colpi’ della Ragioneria non solo la norma su esposta ma anche il provvedimento relativo a Quota 96 e le misure che fissavano a quota 68 anni il pensionamento per medici primari e professori universitari. L’unica ad essersi salvata è la manovra attinente il pensionamento d’ufficio, sempre possibile su richiesta dell’Amministrazione ma mai prima che il dipendente pubblico in questione abbia compiuto 62 anni d’età. Ragioneria e MEF hanno dunque vinto: mancavano i soldi per portare avanti queste misure, e adesso si deve ripartire dall’inizio anche in riferimento al caso pensioni lavoratori precoci, che dopo mesi di indifferenza avevano finalmente avuto un motivo per gioire.

Pensioni lavoratori precoci, riforma PA, RdS e MEF: uscita a 62 anni cancellata dal provvedimento Madia



‘L’eliminazione delle penalizzazioni per chi accede al pensionamento raggiunti i 62 anni d’età è un’ottima notizia, soprattutto perché toglie un pesante fardello dalle spalle dei lavoratori precoci’: neanche una settimana fa, il presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano utilizzava queste esatte parole per commentare la bozza previdenziale preparata dal ministro Madia per essere inglobata all’interno della riforma della PA. E adesso sembra si stia parlando di preistoria: su ‘pressione’ di RdS e MEF che contestavano la mancanza di adeguate coperture economiche, il ministro della PA Marianna Madia ha infatti presentato 4 emendamenti soppressivi cancellando alcune delle precedenti norme. L’epurazione ha colpito anche la regola che prevedeva la possibilità di accesso al pensionamento raggiunti i 62 anni d’età (senza penalizzazioni) a patto che fossero già stati maturati i requisiti necessari alla fruizione della pensione anticipata 2014. Il colpo è di quelli da K.O., specie per una categoria, quella dei lavoratori precoci, che dopo mesi di indifferenza aveva finalmente potuto esultare per un provvedimento ‘amico’. Le penalizzazioni cui ci si riferisce sono quelle inserite dalla riforma Fornero, che a meno di clamorosi colpi di coda rimarranno dunque in vigore: il caso pensioni lavoratori precoci torna in buona sostanza al punto di partenza, con la mossa del ministro Madia giunta comunque inaspettata. ‘I rilievi sono seri, affronteremo e risolveremo la cosa con la Commissione’ aveva chiosato il numero uno della PA, non facendo però intendere che con le espressioni ‘affrontare’ e ‘risolvere’ intendesse dire che avrebbe ritirato le misure oggetto di critica. E adesso, quali saranno i risvolti per il caso pensioni lavoratori precoci?

Pensioni lavoratori precoci, riforma PA, RdS e MEF: si riparte da zero



A questo punto appare doverosa una premessa: la quota 62 senza penalizzazioni non avrebbe risolto il caso pensioni lavoratori precoci ma certo avrebbe tolto un po’ di pressione di dosso ad una categoria che da due anni ormai porta avanti il fardello di un’età pensionabile incrementata dalla riforma Fornero sino alla soglia dei 67 anni. A questo punto i lavoratori precoci possono ‘aggrapparsi’ alla sola proposta Damiano (uscita per tutti a 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica), un’ipotesi già in partenza osteggiata dall’INPS che quantifica il peso economico della manovra in oltre 45 miliardi di euro. Così a caldo è difficile fare ulteriori previsioni: lo stesso Damiano ha parlato di ‘scandalo’, urge dunque attendere per analizzare al meglio i futuri scenari. Voi continuate a seguirci, proseguiremo nel fornirvi ragguagli sia sul caso pensioni lavoratori precoci che sulla riforma della previdenza.