Si è fatto un gran parlare del decreto della pubblica amministrazione, soprattutto per quanto successo ai 'quota 96', dimenticando magari altri aspetti importanti sui quali vale la pena soffermarsi con più calma. Il famoso decreto legge N. 90 del 24 giugno 2014, convertito poi in legge negli ultimi giorni, ha sancito, per esempio lo stop al trattenimento in servizio oltre quelli che sono i limiti di età indicati dalla normativa in corso per l'accesso alla pensione. Il provvedimento riguarda i dirigenti scolastici, gli insegnanti e il personale amministrativo, tecnico ed ausiliario (Ata). I trattenimenti in servizio attualmente in vigore sono fatti salvi fino al prossimo 31 agosto 2014, mentre verranno considerati revocati quelli che non sono ancora efficaci, facendo riferimento sempre a tale data.


Pensioni, riforma PA, docenti, dirigenti scolastici e personale Ata: trattenimento in servizio, cosa cambia

In pratica, sono stati abrogati gli articoli N. 16 del D.L. 503/1992, il N. 72 del D.L. 112/2008 e N. 9 del D.L. 78/2010: queste norme, infatti, consentivano, previa approvazione dell'amministrazione scolastica, di prolungare l'attività lavorativa del personale che ne facesse richiesta per un periodo massimo di due anni oltre i limiti di età previsti per l'accesso alla pensione. La facoltà del trattenimento in servizio è stata usata spesso in passato nel sistema scolastico italiano, ma questo provvedimento servirebbe ad accelerare il tanto chiacchierato ricambio generazionale voluto dal ministro Marianna Madia.
A conferma dell'introduzione della norma, anche il Miur aveva richiamato l'attenzione dei direttori generali dei vari uffici scolastici attraverso la nota protocollo N. 2507 del 28 luglio scorso, affinchè venissero attivate tutte le procedure necessarie per il collocamento a riposo del personale che fosse rientrato in questa casistica. A ribadire l'importanza di tale norma, si può notare come il Ministero dell'Istruzione abbia fornito immediatamente le nuove istruzioni.