La bocciatura dell'emendamento dei 'quota 96' scuola è al centro di un dibattito politico che si sta facendo sempre più animato e duro. E' chiaro che quanto successo ieri in Senato non rappresenta solo l'ennesima ingiustizia subìta da 4000 lavoratori, ma anche una sconfitta da parte delle istituzioni che hanno evidenziato, in maniera chiara, i disaccordi e le ripicche sospettate nelle ultime settimane.
Il Presidente della commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia, uno dei principali sostenitori dell'emendamento 'quota 96' ha rilasciato un'intervista al quotidiano 'Repubblica' dove parla in maniera durissima di quanto accaduto.
Il deputato del Partito Democratico non accetta il fatto che non sia stato permesso al Parlamento di agire, un fatto estremamente grave. E' stato il Ministero dell'Economia e delle Finanze a volere il braccio di ferro: il dicastero ha ignorato quanto si è detto in Parlamento, anzi se n'è proprio fregato, ha detto Boccia.
Pensioni, quota 96 scuola, Francesco Boccia: 'Provvedimento va fatto entro agosto'
Gli viene chiesto se le sue dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi (chiaro riferimento al botta e risposta con il commissario Carlo Cottarelli) non abbiano influito sulla decisione finale, ma Boccia non è di questo parere: il deputato PD ha sentito il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, con il quale c'è stato un confronto sul fatto che il decreto della Pubblica Amministrazione non si è rivelata la strada migliore per arrivare alla soluzione del problema, problema che, però, ora si deve risolvere in qualche modo.
'Il 'come' mi interessa poco. - ha tuonato Boccia - Lo risolva il governo, il Senato o la Camera, l’importante è che si risolva il nodo e il provvedimento va fatto entro agosto'.
Boccia ha ricordato le gravi conseguenze che comporterebbe un ulteriore slittamento della vicenda perchè si rischierebbe di fare entrare al lavoro migliaia di giovani, addirittura tre anni dopo aver vinto un concorso, oltre a mandare in pensione con tre anni di lavoro in più gente che ha già 40 anni di contributi.
Il deputato del Partito Democratico conclude con una stangata velenosa che non ha bisogno di ulteriori commenti: 'Un pò t’incazzi quando vedi che tutto questo accade mentre c’è chi sta seduto in comode poltrone a godersi Pensioni d’oro...'.