Attenzione alle attività funzionali all'insegnamento nella Scuola che abbiano carattere collegiale: sono le attività che spesso superano le quaranta ore annuali con conseguente necessità di pagare lo straordinario ai docenti. Ma da quest'anno sarà maggiormente sotto la lente di ingrandimento l'operato dei dirigenti scolastici contro i quali vige il rischio di accusa di danno erariale e la conseguente azione di rivalsa della Corte dei Conti nei loro confronti. Il tutto è la conseguenza di un accumulo di ore di straordinario eccessivo al termine dell'anno scolastico con le somme del fondo di istituto che spesso risultano insufficienti per pagare tutti gli straordinari.

Questione che puntualmente ogni anno si ripropone ormai da troppo tempo con il rischio, per il docente, di rassegnarsi a lavorare gratis, pratica quest'ultima peraltro vietata dalla legge. Sono infatti invalidi tutti gli accordi che neghino la retribuzione agli insegnanti o la pratica della transazione ovvero di una retribuzione inferiore a quella prevista dalla legge, una sorta di sconto al datore di lavoro.

La normativa di riferimento è, in questo caso, l'articolo 29 del contratto nazionale di lavoro che, al comma 2 lettera b, fissa in 40 ore le attività di carattere collegiale riguardanti tutti i docenti, costituite dalle riunioni del Collegio dei docenti, compresa l'attività di programmazione e di verifica di inizio e fine anno, l'informazione alle famiglie sui risultati degli scrutini trimestrali, quadrimestrali e finali e sull'andamento dell'attività educativa nelle scuole materne, oltre alle 40 ore previste per le riunioni del Consiglio di classe.

Sia che il docente faccia più delle quaranta ore per l'uno che per l'altro, avrà diritto al riconoscimento dello straordinario con gli importi indicati nella tabella 5 allegata al contratto nazionale di lavoro, ovvero 17,5 euro lordi per ogni ora di straordinario maturata oltre le 40 ore annue. Andare oltre il monte ore è una pratica consolidata, ma da quest'anno, più che negli altri anni, i dirigenti scolastici saranno esposti maggiormente al controllo delle ore e quindi al rischio di azioni legali nei loro confronti. Con il risultato di arrivare all'obbligo di rivalsa davanti alla Corte dei Conti, oltre alla verifica delle responsabilità disciplinari.