L'ultimo bando di assunzione del personale Ata (Ausiliario, tecnico e amministrativo) rischia di sollevare un polverone di polemiche nei confronti del Ministero dell'Istruzione. Il motivo? Per partecipare al concorso indetto dal Miur occorre essere italiani oppure nati in uno degli Stati membri dell'Unione Europea. Questa normativa è contenuta nel bando pubblicato dal Miur lo scorso 5 settembre ed immediatamente sono partite le proteste e le contestazioni.
A dichiarare guerra al Ministero dell'Istruzione ci ha subito pensato l’Asgi (associazione studi giuridici sull’immigrazione) che ha accusato il Governo di aver non aver tenuto conto delle modifiche sull’accesso al pubblico impiego stabilite dalla 'Legge europea 2013' che darebbe l'accesso anche agli extracomunitari senza cittadinanza italiana o europea alle graduatorie della pubblica amministrazione.
L'Asgi parla senza mezzi termini di 'ignoranza di fronte alla legge' anche perchè la legge europea dice chiaramente che anche i cittadini di Stati terzi non membri dell'Unione Europea con permesso di soggiorno Ce o titolari dello status di rifugiato o di protezione sussidiaria, possono avere accesso ai posti di lavoro che si rendono disponibili nella Pubblica Amministrazione.
Al contrario, il decreto 717 del 5 settembre 2014 non tiene conto di questa normativa per l’assunzione
del nuovo personale Ata che, invece, riserva la partecipazione a tutti coloro che posseggono la cittadinanza italiana o di uno degli Stati membri dell'Unione Europea. Per questo motivo, lo scorso 15 settembre l’Asgi ha chiesto che vengano modificati tali requisiti estendendoli anche ai cittadini stranieri; inoltre, è stato chiesto che venga posticipata la data relativa alla scadenza di presentazione della domanda per dare ai cittadini stranieri la possibilità di partecipazione alle stesse condizioni di quelli italiani e di altri Stati membri dell’Ue.
Per il momento dal Miur tutto tace, non è arrivata alcuna risposta. Nel frattempo, però, dalle aule del Parlamento, qualcuno ha parlato della questione: si tratta del parlamentare leghista Raffaele Volpi che ha difeso il bando del Miur, affermando che è giusto che la selezione riguardi gli italiani, visto il particolare momento di difficoltà economica in cui versa il nostro Paese.
Insomma, moglie, buoi...e aggiungiamo...bidelli e cuochi dei Paesi tuoi!