Non si esaurisce il dibattito in tema di previdenza, pensione anticipata e riforma Pensioni: tante le ipotesi all’orizzonte, molte delle quali toccano indirettamente il caso pensioni lavoratori precoci, una delle categorie maggiormente colpite dalla Legge Fornero per via in particolare dell’innalzamento dell’età pensionabile e dell’inasprimento delle penalizzazioni previste per chi accede anzi tempo alla pensione anticipata. Le ultime novità paiono comunque positive, con Poletti e il MEF (nella persona del sottosegretario all’Economia Baretta) ad essersi detti favorevoli ad una manovra di riassetto della pensione anticipata che ricorrendo a strumenti quali flessibilità e APA (assegno pensionistico anticipato) risulti in grado di rendere il sistema meno rigido e più aperto alla libera scelta dei lavoratori su quando abbandonare l’impiego.
Una maggiore flessibilità con ampio ricorso a pensione anticipata e prepensionamenti sembra essere la giusta ‘ricetta previdenziale’ in vista di una risoluzione del caso pensioni lavoratori precoci, per il quale non arriverà comunque mai un’accelerata decisiva finchè Poletti, governo Renzi e Istituzioni non prenderanno coscienza della specificità della vertenza. Ogni manovra dovrà comunque fare i conti con la valutazione dell’INPS, che in passato ha già bloccato sul nascere l’ipotesi formulata da Cesare Damiano (pensionamento a quota 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica) per via dell’elevato peso economico (le stime dell’INPS parlavano di oltre 40 miliardi).