Prosegue senza sosta il dibattito in tema di previdenza e pensione anticipata: le ultime novità potrebbero interessare molto da vicino il caso Pensioni lavoratori precoci, con il commissario INPS Vittorio Conti ad aver confermato la strada intrapresa da Poletti in vista di un processo di riforma che dovrà rendere il sistema previdenziale più flessibile e meno rigido. Le dichiarazioni rilasciate dal Commissario INPS certificano come il programma di Poletti stia procedendo verso una direzione condivisa e scandiscono un importante passaggio anche in merito al caso pensioni lavoratori precoci, categoria che all’interno di una riforma della pensione anticipata rinviene al momento una delle poche chance di risoluzione della propria vertenza.
Come accennato più volte nel corso di precedenti contributi, il caso pensioni lavoratori precoci stenta a rientrare all’interno del dibattito previdenziale ma ciò nonostante non mancano le ipotesi che potrebbero interessare la vertenza indirettamente. Uno dei problemi più rilevanti con cui i lavoratori precoci hanno a che fare una volta giunti in prossimità dell’uscita dal lavoro è quello connesso all’età pensionabile: la riforma Fornero fissa come quota il tetto dei 67 anni, decisamente troppi per chi si trova ad aver iniziato il proprio percorso lavorativo all’età di 15 o 16 anni. L’idea di rendere il sistema previdenziale più flessibile è sul tavolo da tempo, ma ultimamente sta prendendo quota l’ipotesi di edificare una struttura che si possa piegare alle esigenze delle diverse categorie lavorative lasciando ampi margini di scelta su quando abbandonare l’impiego.
La via di riforma della pensione anticipata potrebbe essere quella giusta in vista della risoluzione del caso pensioni lavoratori precoci a patto che si preveda comunque qualche accorgimento strutturale.