Per la prima volta nella storia del nostro paese dalla sua unificazione, polizia e militari minacciano di entrare in sciopero contro il blocco del rinnovo dei contratti per i lavoratori statali, previsto nella legge di Stabilità e annunciato dal ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia. I sindacati delle forze dell'ordine, Gianni Tonelli (Sap - Polizia di Stato), Donato Capece (Sappe - Polizia Penitenziaria), Marco Moroni (Sapaf - Corpo Forestale) e Antonio Brizzi (Conapo - Vigili del Fuoco), e la Cocer (la rappresentanza sindacale dell'Esercito, della Marina, dell'Aeronautica, dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza) hanno contestato l'intenzione del governo di continuare con il blocco della contrattazione iniziato nel 2010 per rilanciare l'economia del paese.
Si legge nel comunicato dei sindacati: "Se la legge di stabilità prevederà il blocco del rinnovo del tetto salariale, chiederemo le dimissioni dei Capi e dei Ministri relativi, in quanto incapaci di rappresentare i sacrifici, la professionalità, la specificità e l'abnegazione del proprio personale'. Dura la risposta di Matteo Renzi. Il presidente del Consiglio si è detto disponibile a ricevere la polizia e i militari ma non ad accettare ricatti e ricorda che l'Italia è l'unico paese che ha cinque forze dell'ordine.
Il problema - spiega Raffaele Bonanni, segretario della Cisl - è che non solo le forze dell'ordine sono sul piede di guerra, ma tutti i lavoratori della P.A. Il blocco dei contratti è di un "atto senza precedenti in Europa" operato dal governo al quale il sindacato è pronto ad opporsi, in quanto 'ingiusto e non serve a rilanciare l'economia'.
Sulla stessa posizione anche la Fp-Cgil. Rossanna Dettori, segretario generale della Fp-Cgil ha dichiarato: "Renzi pensa di umiliare i dipendenti pubblici e la risposta dei sindacati non potrà che essere la mobilitazione". Il blocco, iniziato nel 2010, è "intollerabile": agli statali è costata una perdita media tra le 400 e i 600 euro per il 2015.
Se non si troverà una soluzione, lo Sciopero Generale delle forze dell'ordine è previsto probabilmente per metà o fine settembre.
La risposta del ministero della P.A.
Il ministro della P.A. Marianna Madia ha ribadito che non ci sarà nessun aumento, ma ha confermato il bonus Irpef di 80 euro per i lavoratori pubblici che percepiscono uno stipendio inferiore a 1.500 euro al mese.
La situazione economica italiana è tale che in questo momento non vi sono risorse per sbloccare i contratti per tutti. Le priorità del Governo sarebbero quindi verso coloro che guadagnano meno. Dopo il confronto del ministro della P.A. con il rappresentante della Uil, Luigi Angeletti, Madia ha affermato che il governo è disponibile a concedere un surplus ad un settore così sensibile come quello della sicurezza: "ci metteremo una maggiore attenzione poiché riconosciamo una specificità a questo comparto".
I primi commenti
I primi commenti sono stati di Maurizio Gasparri (FI), vicepresidente del Senato che ha commentato "L'annuncio di uno sciopero delle forze di polizia è il segno clamoroso di una disattenzione senza precedenti verso il comparto sicurezza-difesa, al quale si chiede molto e nulla si dà".