E' uno degli argomenti, senz'altro più dibattuti tra gli insegnanti, da quando, circa una settimana fa, è stato presentato #labuonascuola, la proposta di riforma scolastica portata avanti dal governo Renzi: parliamo degli stipendi e di come cambieranno, probabilmente, già a partire dai primi mesi del 2015.

Che cosa prevede, innanzitutto, la linea guida del Ministero dell'Istruzione? Sono due gli aspetti più importanti: primo, l'abolizione degli scatti stipendiali, secondo l'introduzione di un nuovo sistema basato su crediti ottenuti per il riconoscimento di particolari meriti didattici, titoli o incarichi extra. 

In base a questa nuova procedura, i crediti verranno accumulati dall'insegnante che conseguirà, di norma, il primo scatto dopo 4-5 anni (nel caso di quei docenti che verranno assunti ex-novo), oppure con cadenza triennale per tutti gli altri che riusciranno a beneficiare di tali crediti. 

E' stato dato ampio risalto al fatto che solo due terzi dei docenti (ovvero il 66%) potrà beneficiare di tali scatti stipendiali, mentre per gli altri il salario resterà lo stesso...



Miur, #labuonascuola, stipendi docenti e scatti: i 'giochetti illusionistici' del governo

Il governo ha dato ampio risalto ad un calcolo matematico che 'esalterebbe' questo nuovo sistema 'meritocratico' rispetto a quello precedente: infatti, a fine carriera, l'insegnante potrebbe (vi spiegheremo perchè il condizionale è d'obbligo) prendere circa duemila euro in più all'anno rispetto a quanto prende attualmente con gli scatti d'anzianità.

C'è però un altro calcolo che viene ad abbattere questo castello di carta: abbiamo detto, infatti, che solo i due terzi dei docenti potranno beneficiare di questi scatti 'meritocratici'. Tutto questo insegna che ogni nove anni, in media, i docenti potranno percepire solo due scatti, anzichè i tre previsti.

E', infatti, impossibile che si possa verificare il caso in cui il 66, 66% di docenti percepisca in maniera costante gli scatti di merito mentre il restante 33,33% risulti sempre penalizzato, senza mai essere premiato.



Facendo l'ipotesi più realistica, invece, che l'insegnante riesca ad ottenere in media due scatti su tre, ovvero due scatti ogni nove anni, il calcolo dello stipendio riserverà delle brutte sorprese, in quanto il docente andrebbe a percepire, in media 26 euro netti al mese in meno rispetto a quanto prende oggi, con un risparmio considerevole da parte dello Stato. 

Attenzione, però, perchè la situazione sarà ancora più penalizzante per i neoassunti, che andranno a 'meritarsi' il primo scatto dopo 4-5 anni: questi nuovi insegnanti prenderanno 27 euro netti in meno rispetto ai loro colleghi...
Il governo l'ha chiamata #labuonascuola: gli insegnanti, purtroppo, la dovranno ribattezzare #lascuolaingiusta.