Ai fini di una corretta informazione, parallelamente a quella diffusa sommariamente e per esigenze di palinsesti televisivi non sempre rispettosi della complessità della intera realtà, va detto che i docenti precari, chiamati dal governo a partecipare alle consultazioni on line per migliorare il testo noto ai più come La Buona Scuola che lascia fuori dalla stabilizzazione oltre 200.000 insegnanti, sono già tutti abilitati o hanno già svolto un concorso.Questo rappresenta il motivo fondamentale della protesta di categoria contro le dichiarazioni programmatiche del ministro dell'Istruzione Giannini che in Tv annuncia al pubblico la stabilizzazione di 150.000 insegnanti, lasciando intravedere quanto sia "buono" il governo.

Ma alla gente non è stato detto che la Ue ha aperto una procedura di infrazione che il 26 novembre potrà tramutarsi in multa di 4 miliardi di euro, e La Buona Scuola è solo un provvedimento goffo e tardivo di evitarla. Per questo motivo l' Anief ha presentato il ricorso alla Corte europea per l'abuso dei contratti a termine nella scuola.

Messaggio fuorviante

E' nei numeri del sito "Voglioilruolo" in collaborazione con il sito Orizzonte Scuola la cruda e amara verità. La gente chiamata a votare viene fuorviata da quanto il governo afferma di voler fare, peraltro nello sterile tentativo di schivare la sanzione europea che verrà inflitta al nostro paese per l'abuso dei contratti a termine nei confronti dei precari con più di 36 mesi di servizio, senza tener conto dei dati.

Coloro che nelle intenzioni del governo entreranno in ruolo sono i 150.000 precari della cosiddetta I fascia. Peccato che le stesse fasce siano viziate da un iniziale errore di conteggio perché molti docenti sono inseriti su più graduatorie. Quanti siano i posti veramente occupati in I fascia, al netto di questa imprecisione, non è dato saperlo.

L'importante è far sapere che il governo, come dice la Giannini, stabilizza i precari come vuole l'Europa.

La specializzazione

Ci sarà il concorso come dichiarato dal governo dal 2015 per tutti gli altri, si obietterà. Il concorso ha lo scopo di specializzare gli insegnanti, o almeno così dovrebbe essere. Ma alla gente non è stato spiegato dal governo che questi precari, il cui numero reale non è mai nemmeno stato quantificato, in realtà sono già abilitati.

Moltissimi di loro, in questi lunghi anni di precariato e di enormi sacrifici fatti di lunghe scarpinate e aggiornamenti continui, oltre a correggere i compiti dei nostri figli hanno conseguito una abilitazione in 56.126, Addirittura 51.594 ne hanno anche una seconda e così via, fino ad includere la recente trovata del governo Monti che ha illuso, come tutti i corsi abilitanti dal 2000 in poi, una vasta platea di insegnanti che ha fatto i corsi PAS. Il tutto con un aggravio di costi a carico dei precari che inseguono il miraggio del posto fisso sperando di salire in graduatoria e provocando, in molto casi, anche una assurda guerra intestina che spacca la categoria dove ciascuno rivendica una migliore posizione rispetto all'altro.

Non serve perché sono già tutti pluriabilitati.

Un dovere di vera informazione

"Di fronte a questi numeri non si può rimanere indifferenti, commenta Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, ogni corso abilitante o di specializzazione ha un costo che varia tra i 3 e i 4mila euro a partecipante; ritengo che basti". La gente queste cose non le sa, guarda il tg e scuote il capo, pensando che i docenti siano incontentabili.