Potrebbero finalmente giungere importanti novità per quel che concerne il caso pensioni lavoratori precoci: nel corso di un’intervista rilasciata nella giornata di ieri, il Commissario dell’INPS Tiziano Treu ha sottolineato come sia stata presentata una nuova proposta di riforma riferita all’istituto della pensione anticipata che non è entrata in Legge di Stabilità ma che rimane comunque al vaglio della Camera. Nel corso del suo intervento Treu ha toccato una gran varietà di argomenti giungendo a parlare anche della proposta di legge formulata dal presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano: l’ex ministro vorrebbe una pensione anticipata fissata per tutti (lavoratori precoci compresi) a 62 anni di età più 35 di contributi o a 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica, un’ipotesi che ‘è piaciuta a tutti’ ma che non è stata inserita in Legge di Stabilità ‘perché troppo onerosa’.
Se adeguatamente ricalibrata, la misura avrebbe fatto molto comodo in vista di una possibile risoluzione del caso Pensioni lavoratori precoci, ma il peso economico della manovra (che l’INPS qualche tempo fa ha stimato in oltre 40 miliardi di euro) ha bloccato tutto sul nascere. Lo stesso Damiano, uno dei pochi che in passato abbia fatto riferimento al caso pensioni lavoratori precoci sottolineando come la loro vertenza andrebbe considerata singolarmente per via della particolare specificità, ha poi espresso tutti i propri dubbi circa le coperture economiche inserite in Legge di Stabilità, sottolineando come la partita si giocherà principalmente sugli ‘ammortizzatori sociali’.