Si conclude il 2014 e per il governo Renzi è già tempo di bilanci. E proprio mentre prosegue, senza sosta, la definizione delle riforme del Lavoro e delle Pensioni, giungono i dati sull'ultimo trimestre del 2014, e le prime previsioni per il prossimo anno, quando si dovrebbe arrestare la spirale recessiva. Per l'Istituto nazionale di statistica (Istat) il 2015 riporterà il segno positivo sull'economia italiana, con l'aumento della domanda interna, ma le condizioni del mercato del lavoro resteranno difficili per stallo del mercato del lavoro.

Torna il segno positivo sull'economia italiana

Secondo l'Istat, in Italia il terzo trimestre ha visto ancora un'economia debole, con un Pil in leggera flessione a -0,1% (su base congiunturale) per l'accentuarsi della contrazione del valore aggiunto sia nella manifattura, sia nelle costruzioni (-0,6% e -1,1%), mentre il settore dei servizi si mantiene ancora stazionario.

Stante questo clima d'incertezza che ancora circonda l'economia reale, legato alle difficoltà con cui proseguono le riforme fiscali ed economiche, una ventata di speranza ci viene solo dall'ultimo mese del 2014 quando il centro studi di Confindustria rileva un'avanzamento della produzione industriale dello 0,1% su novembre (+0,2% su ottobre). Nel bollettino, Confindustria precisa che il quarto trimestre del 2014 registra un calo dell'attività industriale dello -0,5% congiunturale, interamente addebitato al terzo trimestre. Questo è il motivo per cui, gli effetti dell'ultima parte dell'anno li vedremo solo ad inizio 2015, con il primo trimestre atteso, per l'appunto, a +0,1%.

La produzione è diminuita dell'1,2% su dicembre 2013, mentre a novembre si era avuto un crollo del 2,5% sullo stesso mese dell'anno precedente.

Anche gli ordini hanno registrato a dicembre un miglioramento dello 0,3% rispetto a novembre. Nel quarto trimestre gli economisti di via dell'Astronomia rilevano una stabilizzazione della produzione manifatturiera. L'indice di fiducia delle imprese, rilevato dall'Istat, continua a crescere di +1,0 punti in dicembre.

Le prospettive dell'occupazione

La questione Lavoro è certamente più complessa da interpretare.

Il mercato del lavoro attraversa una fase di stagnazione e la disoccupazione continua ad aumentare. Dagli ultimi dati emerge un'occupazione stabile da inizio anno, con una sostanziale diminuzione registrata nel mese di ottobre (-0,2% sul mese precedente). Già il terzo trimestre ha, però, mostrato nell'industria un incremento dell'attività lavorativa misurata sia in termini di monte ore complessivo (+0,7%) sia come numero di ore per dipendente (+0,6%), valutate rispetto al secondo trimestre.

Sempre sul fronte occupazione, il settore industriale ha anche registrato una riduzione del ricorso alla Cassa Integrazione pari a 50,7 ore ogni mille lavorate, in diminuzione di 10,9 ore rispetto al 2013.

Il tasso di disoccupazione è cresciuto di 0,3% in ottobre (per dati destagionalizzati), raggiungendo il 13,2% contro la media europea di 11,5%. Aumentano le persone in cerca di occupazione (+5,8%), ma in modo particolare è cresciuta la quota di quelli in cerca della prima occupazione (+17,6%). Ma a spaventare è senz'altro l'aumento dei disoccupati di lunga durata (in cerca di lavoro da almeno un anno) passata dal 56,9% al 62,3%, ritenuti meno appetibili per le aziende, e dei lavoratori scoraggiati (+6,5%), ovvero coloro che non hanno cercato attivamente altre possibilità d'impiego.