Gli italiani si attendono novità sulla pensione anticipata per l'anno prossimo, il 2015, viste le recenti dichiarazioni di molti esponenti di governo e Inps che si dicono favorevoli ad una maggiore flessibilità in uscita dal mondo del lavoro, con la possibilità per i cittadini di scegliere quando ritirarsi. Particolarmente caldo è, in questi giorni, il dibattito sull'Opzione donna, introdotta dalla legge Maroni nel 2004. Sulla questione è intervenuto anche Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera. Mentre la legge di stabilità ha appena ricevuto l'ok dal Senato senza toccare la questione, l'esponente del PD chiede invece in merito correzioni tempestive.
L'Opzione Donna, lo ricordiamo, è quella possibilità sperimentale che prevede che le lavoratrici donne possano scegliere il pensionamento se hanno raggiunto almeno 57 anni di età (58 nel caso in cui si tratti di lavoratrici autonome) e 35 anni di contributi; scegliendo questa possibilità, però, esse accettano che la loro pensione sia calcolata interamente con il sistema contributivo, piuttosto che con il retributivo (perdendo, si stima, circa il 25-30% dell'importo mensile). L'Inps, con due circolari successive, ha poi modificato in senso restrittivo la legge, che originariamente poteva essere esercitata fino al 31 dicembre 2015. E ora circa 6 mila italiane si vedono private di questa possibilità che, come afferma il Comitato Opzione Donna guidato da Dianella Maroni, garantirebbe oltretutto allo Stato un ingente risparmio sul lungo periodo.
"Siamo in attesa della correzione della circolare dell'Inps per quanto riguarda la cosiddetta Opzione Donna - afferma appunto Damiano in una dichiarazione resa all'agenzia Ansa -. Una interpretazione restrittiva dell'INPS - spiega - fissava al 31 dicembre 2015 la decorrenza del trattamento pensionistico anzichè la maturazione del requisito.
E' da tempo che stiamo aspettando questa correzione che dovrebbe essere pacifica e condivisa". "Ci auguriamo che vengano superate tutte le inerzie burocratiche e che si giunga rapidamente a conclusione di questa ennesima vicenda di ingiustizia sociale, soprattutto in un periodo di grande sofferenza e di incertezza occupazionale e pensionistica per le lavoratrici".
La questione Opzione donna rimane quindi in stand by. Una novità degli ultimi giorni è stato il messaggio Inps 009304 del 2 dicembre, nel quale l'istituto di previdenza non ha concesso una vera e propria proroga, come da più parti erroneamente affermato, ma ha decretato che le domande presentate dopo il 30 novembre 2014 ed entro il 31 dicembre 2015 siano prese in considerazione e tenute in sospeso. Sarà poi il ministero del lavoro, al quale è stata richiesta una valutazione in merito, a decidere se concedere la pensione anticipata con Opzione donna alle lavoratrici che raggiungeranno i requisiti necessari nel periodo temporale sopra citato. Se desiderate ricevere aggiornamenti su questo tema, è disponibile sotto il titolo il tasto "Segui".