Siamo ormai molto vicini alla discussione finale sul passaggio della legge di stabilità 2015 presso il Senato della Repubblica. Il Governo Renzi ha seguito con attenzione il lavoro svolto dalla Commissione Bilancio e ora si appresta a portare in aula il nuovo testo, che ovviamente risulterà comprensivo degli emendamenti risultati idonei alla verifica tecnica. In gioco vi è la conferma di molti provvedimenti previdenziali che erano stati già approvati alla Camera dei Deputati e che ora attendono il responso della seconda ala Parlamentare.

Governo verso presentazione della legge di stabilità: qual è il punto sulla previdenza?

Come risulta facilmente comprensibile, all'interno della legge di stabilità vi sarà ampio spazio per i provvedimenti che andranno a produrre delle modifiche profonde nel campo della previdenza. Sono date per confermate le misure di contenimento per le Pensioni d'oro dei lavoratori pubblici e quelle relative all'abolizione delle penalizzazioni anagrafiche e reddituali per i lavoratori precoci che matureranno i requisiti di pensionamento da qui al 2017. Resta invece da sciogliere il punto della previdenza integrativa: negli scorsi giorni vi è stata una dura presa di posizione da parte del sindacato Uil contro l'aumento dell'imposizione fiscale, che passerà per i fondi pensione dall'11,5% al 20% e per le casse professionali dal 20% al 26%.

Unica misura di rimedio passata dalla Commissione Bilancio sarebbe la possibilità di ottenere crediti d'imposta nel caso in cui il gestore del fondo decidesse di investire nell'economia del Paese.

Pensioni, restano fuori ancora molte posizioni da salvaguardare

Stante la situazione, è giusto sottolineare la positiva inversione di tendenza nella gestione dei problemi legati ai lavoratori disagiati, ma bisogna ribadire come restino ancora molte le posizioni in attesa di una tutela o di una salvaguardia. Vi è il caso delle lavoratrici che attendono di sapere dall'Inps se verranno confermate le domande di pensionamento tramite l'opzione donna (per il momento protocollate e messe in stand by), quello dei lavoratori esodati che non rientrano nella sesta salvaguardia parlamentare, i quota 96 della scuola e più in generale tutti coloro che sono rimasti disoccupati in un'età troppo precoce per ottenere la quiescenza e troppo avanzata per reinserirsi nel mondo lavorativo.

Resta il fatto che una soluzione per questi lavoratori potrà arrivare solo da una riforma strutturale della previdenza, nella speranza che questa possa essere approvata già a partire dai primi mesi del 2015. Come sempre vi invitiamo a condividere i vostri pensieri sulla vicenda attraverso la funzione commenti. Se invece preferite ricevere gli ultimi aggiornamenti sulla riforma delle pensioni, potete utilizzare il comodo pulsante "segui" che vedete in alto, sopra al titolo.