La nuova Legge di Stabilità è stata approvata nonostante le continue discussioni e le diverse contrarietà. Nella manovra non sono contenute grandi novità per quanto riguarda la previdenza di esodati e Quota 96 ma soltanto alcune norme che disciplinano la riforma Pensioni con particolare riguardo all'abolizione delle penalizzazioni, calcolo di età e contributi.

Nonostante abbia ottenuto la fiducia da parte delle due camere del Parlamento, la Legge di Stabilità che entrerà in vigore dal 2015, presenta ancora notevoli punti oscuri sull'argomento pensioni.

Sono attese quindi, chiarimenti da parte di una circolare dell'Inps. Infatti, le norme che erano state inserite nella riforma e che dovevano correggere gli errori della Legge Fornero, hanno trascurato molti punti che riguardano migliaia e migliaia di lavoratori prossimi alla pensione. Trattasi delle penalizzazioni applicate a tutti coloro che chiedono il trattamento pensionistico prima di compiere i 62 anni di età con 42 anni e un mese di contributi per i lavoratori di sesso maschile e 62 anni di età e 41 anni e un mese di contributi per le lavoratrici donne. Da non dimenticare che la riforma riguarda tutti colore che riescono a maturare i suddetti requisiti entro il 31 dicembre 2017.

Come prevede la Riforma Fornero, i tagli sugli assegni pensionistici sono dell'1 % applicati a tutti coloro che usufruiscono della pensione anticipata nell'importo mensile calcolato sulla base di ogni anno di anticipo rispetto ai 62 anni di età.

Il taglio sale al 2 % per ogni anno di anticipo prima del compimento dei 60 anni di età.

Un'altra novità contenuta nell'ultima manovra approvata, riguarda l'introduzione del tetto massimo sulle pensioni d'oro. Questa norma andrebbe a correggere la precedente Riforma Fornero, la quale prevedeva di lavorare anche dopo aver maturato i 40 anni di anzianità contributiva, cumulando la pensione calcolata con il metodo contributivo con quella calcolata utilizzando il metodo retributivo. Su tutto ciò la Legge di Stabilità da poco approvata presenta non pochi dubbi e quindi, sono attesi nuovi chiarimenti da una circolare dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.