La Legge di Stabilità approvata qualche giorno fa dal Parlamento non ha portato novità significative per quanto riguarda le pensioni. Si aspettava flessibilità in seno alla normativa pensionistica, invece solo alcune modifiche poco sostanziali. Cancellazione delle penalizzazioni per tutti i lavoratori che vanno in pensione anche prima dei 62 anni ma che abbiano raggiunto almeno 42 anni e un mese di contributi, per quanto concerne gli uomini, e 41 anni e un mese, invece per le donne; a partire dal 2015, inoltre, è stato fissato un tetto massimo per gli assegni pensionistici d'oro.

Queste le due modifiche importanti sulle Pensioni approvate con la Legge di Stabilità.

Si aspettava una importante novità per i pensionati relativa al bonus di 80 euro; il credito d'imposta Irpef è stato confermato per i lavoratori dipendenti con un reddito compreso tra 8mila e 26mila euro lasciando fuori da questa agevolazione i pensionati, forse più bisognosi di questo aiuto da parte dello Stato. Quindi, questo bonus è stato confermato per l'anno prossimo e reso strutturale. Un'altra agevolazione è entrata in vigore, il cosiddetto Bonus Bebè, per tutti i nuclei familiari dove ci sarà un lieto evento, questo per i primi tre anni di vita del bambino; il requisito sarà quello di avere un reddito Isee non superiore ai 25mila euro.

Vediamo ora cosa potrebbe succedere per l'anno prossimo, quali potrebbero essere le proposte che il governo Renzi porterà all'attenzione dell'aula parlamentare. Si parla insistentemente di applicare la quota 100 ai lavoratori intenzionati a lasciare il lavoro, cioè la somma tra età anagrafica e anni di contributi versati; anche il prestito previdenziale potrebbe essere una nuova norma per mandare in pensione i lavoratori over 50 che usufruirebbero di una certa somma di denaro sotto forma di prestito dato dallo Stato e che dovrà essere riconsegnato al momento del percepimento dell'assegno pensionistico; ricambio generazionale con pensionamenti anticipati dei lavoratori calcolati con il metodo contributivo per permettere ai giovani di trovare lavoro con più facilità. Questo ed altro sarà discusso nei mesi successivi dal governo guidato da Matteo Renzi.