Torna d'estrema attualità attualità il dibattito sulla riforma delle Pensioni in questi primi giorni del 2015 con gli interventi di Gutgeld e Damiano a fare da apripista alla discussione. Il nodo principale è instaurare un criterio di flessibilità che annulli gli effetti della Legge Fornero. Particolarmente atteso l'incontro in programma tra il neo Presidente dell'Inps Tito Boeri e il ministro Padoan, preoccupato dall'azione legale promossa dalle lavoratrici raggruppate sotto la sigla di Opzione Donna le quali, guidate dalla azione della presidente del gruppo Dianella Maroni, hanno promosso una serie di iniziative presso i Civ atte a sollecitare una soluzione che scongiuri il ricorso al tribunale.
Parola d'ordine flessibilità
Nel suo intervento Cesare Damiano è tornato a parlare della riforma delle pensioni richiamando un concetto di flessibilità tale che consenta di andare a riposo a 62 anni (per chi ha più di 35 anni di contributi) o dopo 41 anni di contributi senza guardare all'età anagrafica. Saluta con favore l'ingresso di Boeri all'Inps, padre di quella flessibilità necessaria a sbloccare in particolar modo la questione Quota 96 e Opzione Donna consentendo l'uscita dal lavoro. A suo dire la legge Fornero è tutta sbagliata e gravemente lesiva dei diritti degli esodati e in genere di tutti coloro che vedono allontanarsi sempre di più le finestre utili.
Errori legislativi ai quali è urgente porre rimedio immediato.
Segnali distensivi
La posizione di Padoan sulla convenienza a mantenere in piedi la legge Fornero si va indebolendo per l'enorme pressione esercitata da politici quali gli uomini di Salvini, che hanno promosso un referendum per l'abrogazione che attende il parere della Consulta, dall'opinione pubblica che ha sollevato una vibrante protesta con la rete degli Esodati in testa per la mancata tutela di oltre 50.000 unità residue escluse dai provvedimenti di Salvaguardia ma, soprattutto, dal migliorato andamento della spesa pubblica con la riduzione dei tassi di interesse. In questo senso, l'incontro previsto con Tito Boeri dovrà portare a soluzioni mirate per estendere il regime di Opzione Donna a tutto il 2015 e consentire l'uscita dei Quota 96 che attendono lo sblocco di una situazione di stallo causata dall'errata applicazione delle norme per ritardare le pensioni.
Niente indennità
Nel frattempo l'Inps precisa, attraverso la circolare 180/2014, che pensione e Aspi sono incompatibili tra loro. Non appena si va in pensione i benefici delle indennità di disoccupazione provenienti da Aspi e mini Aspi vengono a cessare i loro effetti. A tale riguardo si veda la precisazione inclusa dalla legge Fornero relativamente alle indennità di disoccupazione che decadono con la consultazione dell'art.2, c 40, lett. c.