Meccanismo di Quota 100 e reintroduzione della pensione di anzianità. Queste le principali questioni che secondo il Segretario Generale della Cisl, Anna Maria Furlan, il Governo deve prendere il seria considerazione affinché vi sia una maggiore flessibilità in uscita dal mondo lavorativo. Occorre ripartire dal meccanismo di Quota 100 proposto tempo fa dal Presidente della Commissione Lavoro alla Camera, Cesare Damiano che prevede il pensionamento dopo che la somma dell'età anagrafica con l'anzianità contributiva raggiunge appunto, Quota 100. Quindi, un lavoratore potrà lasciare il lavoro dopo il raggiungimento di 60 anni di età anagrafica e 40 anni di anzianità contributiva, oppure 61 anni di età e 39 anni di contribuzione o, ancora, 62 anni di età e 38 anni di contributi versati.

Sempre secondo quanto affermato da Furlan, la proposta avanzata da Cesare Damiano, permetterebbe ai lavoratori di poter usufruire dell'assegno previdenziale ripristinando il vecchio meccanismo delle quote lasciando, quindi, una maggiore libertà d'accesso alla pensione. Ma i problemi non finiscono qui. Infatti, la Furlan sottolinea anche i problemi che potrebbe causare la nuova Legge di Stabilità visto che, alcune norme introdotte ed entrate in vigore dal primo gennaio 2015 prevedono un incremento della tassazione sui fondi Pensioni.

Con l'aliquota passata dall'11,5 % ai 20 punti percentuali, l'importo dell'assegno integrativo che si percepirà in futuro subirà un netto decremento. Come specificato sul sito "Pensioni e Previdenza", quasi il 60 % (circa 6 milioni di italiani) dei lavoratori dipendenti del settore privato, destina il trattamento di fine rapporto nei fondi pensioni al fine di accumulare una certa somma, ma rischiano di ritrovarsi in futuro con pensioni integrative molto ridotte di quanto ci si aspetta (fino a 13 punti percentuali in meno). È questo, quindi, l'appello del segretario generale della Cisl, Anna Maria Furlan, la quale chiede l'abolizione della stangata sui fondi pensioni.