Nel mese di dicembre, è stato nominato presidente dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (Inps) Tito Boeri, scelto direttamente dal premier Matteo Renzi. Lo stesso Boeri avrà il compito di rivedere la governance dell'Istituto e darà il proprio contributo per riformare il sistema pensionistico italiano. Intanto, Renata Polverini, esponente di spicco del partito Forza Italia, ha chiesto un audizione per capire se Tito Boeri abbia quella capacità manageriale e quell'esperienza utili per guidare un'Ente importante come quello previdenziale.
Questa richiesta arriva dopo il no della Consulta sull'ammissibilità del referendum abrogativo della Lega Nord che chiedeva la cancellazione della legge Fornero, decisione che ha provocato una forte reazione da parte del leader del 'Carroccio', Matteo Salvini: ''L'Italia è un paese che fa schifo. E' stata preclusa a tutti gli italiani quella possibilità di decidere il proprio futuro pensionistico''. In merito alla questione è intervenuta anche, Loredana De Petris, presidente del Gruppo Misto-Sel al Senato: ''La decisione della Corte Costituzionale è stata molto grave e non comprensibile''. Ora si aspettano le motivazioni della decisione. Quanto deciso dalla Corte Costituzionale era abbastanza prevedibile, secondo quanto comunicato da Patrizia Maestri, parlamentare del Partito Democratico, dato che ''l'articolo 75 della Costituzione Italiana non ammette referendum per le leggi di bilancio e tributarie.
Sono, comunque, estremamente d'accordo con la necessità di cambiare l'attuale legge pensionistica allo scopo di dare quella spinta occupazionale in Italia''.
Anche il ministro Giuliano Poletti ha ribadito che, interventi sulle Pensioni sono necessari per garantire flessibilità a tutti i lavoratori. Egli ha evidenziato che ''la riforma del sistema previdenziale serve ad evitare che si crei un nuovo problema sociale''.
La sua posizione è condivisa dall'ex ministro Sacconi, che ritiene si debba intervenire concretamente e velocemente con flessibilità e penalizzazioni sugli assegni pensionistici, e da Cesare Damiano, presidente della commissione lavoro alla Camera, favorevole a modifiche strutturali del sistema previdenziale italiano. Il leader del sindacato Uil, Carmelo Barbagallo, e il segretario della Cisl, Annamaria Furlan, sono favorevoli a quanto dichiarato dal ministro Poletti ed invitano il governo a confrontarsi con le parti sociali prima di arrivare alla modifica della legge in vigore al fine di prendere decisioni condivise che non portino ad ulteriori spaccature.
La stessa Elsa Fornero, 'madre' della riforma approvata nel 2011, ha voluto specificare che è necessario intervenire sulla legge in termini di flessibilità: ''La legge pensionistica è stato un risultato dovuto alle contingenze dell'epoca in cui ha preso vita. Si può agire, però, per arrivare ad un'uscita flessibile per tutti i lavoratori tramite, ad esempio, il prestito pensionistico''.